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Pensione per casalinghe: cos’è e come funziona, anche senza contributi

Tutti i soggetti che svolgono unattività casalinga non retribuita possono versare periodicamente dei contributi, al fine di maturare una pensione da riscuotere al momento della maturazione dei requisiti stabiliti dalla legge. Si tratta, più precisamente, di una pensione non obbligatoria che permette di valorizzare tutti gli anni dedicati alla cura della casa e della famiglia senza percepire una vera e propria retribuzione.

A chi spetta la pensione casalinghe?

La pensione casalinghe spetta a chi si occupa di casa e famiglia senza ricevere alcuna retribuzione, e rientra nella fascia d’età che va dai 16 ai 65 anni. Pertanto, non è riservata solo alle donne.

Anche alcune tipologie di lavoratori part-time che non riescono a maturare una pensione minima possono iscriversi al fondo casalinghe per ottenere la pensione. Ad ogni modo, è necessario che il soggetto non sia titolare di una pensione diretta, ma l’iscrizione al fondo non è preclusa a coloro che godono di pensione ai superstiti, come precisato dalla Circolare INPS n°223 del 20 Dicembre 2001. Ad ogni modo, per avere maggiori dettagli basta semplicemente fare un calcolo della pensione online, in modo da sapere quanto è possibile percepire ogni mese.

Come funziona il fondo casalinghe?

Il fondo pensione casalinghe è un fondo ad adesione volontaria, ciò significa che non ci sono vincoli di iscrizione, ma ognuno può decidere se iscriversi o meno, per versare i contributi. Queste somme vengono accantonate in un conto assicurativo dedicato, separato dalle forme di previdenza obbligatoria.

Contrariamente ai fondi previdenziali privati, i contributi versati nel fondo pensione casalinghe non possono essere combinati oppure utilizzati insieme ad altri fondi. Ciò implica che non è possibile aumentare l’importo della pensione percepita in futuro o anticipare il pensionamento impiegando questi fondi in modo congiunto con altri. Per comprendere meglio cosa è possibile ottenere o meno con questa formula è possibile chiedere una consulenza pensionistica a un professionista, in modo da avere conoscere tutto in ogni minimo aspetto.

Pensione casalinghe senza contributi

Le casalinghe possono chiedere e ottenere una pensione anche senza aver versato i contributi. Ovviamente l’ammontare riconosciuto è diverso rispetto a ciò che si percepirebbe in caso di versamento dei contributi. L’unica opzione, in questi casi, è la cosiddetta pensione sociale, la quale spetta a persone che risultano essere in possesso di alcuni requisiti: un’età eguale o superiore a 67 anni, cittadinanza italiana oppure cittadinanza di uno Stato facente parte dell’UE ed iscrizione all’anagrafe del Comune di residenza oppure una cittadinanza extracomunitaria e permesso di soggiorno. È necessario altresì avere una residenza continuativa nel territorio della Repubblica italiana da almeno 10 anni ed infine un reddito inferiore alla soglia indicata di anno in anno dallo Stato. In genere la somma percepita ogni anno a titolo di pensione sociale varia, quest’anno ammonta a circa 470 euro mensilierogati per 13 mensilità.

A quanto ammonta la pensione per casalinghe?

Al fine di stabilire l’ammontare delle pensioni per casalinghe è necessario conoscere qual è la somma versata complessivamente a titolo di contributi previdenziali.

In genere versando per 35 anni i contributi minimi è possibile ricevere una pensione di circa 1000 euro mensili. Trattasi, è bene precisarlo, di una stima approssimativa poiché ogni anno vengono aggiornati i coefficienti di trasformazione in base ai dati ISTAT.

2 commenti su “Pensione per casalinghe: cos’è e come funziona, anche senza contributi”

  1. Mia moglie, casalinga da sempre, si occupa di casa e famiglia da 42 anni e ne ha 61 di età. Che diritti ha non avendo mai versato contributi?

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  2. Invece di tagliare le pensioni a chi a dato prima de 96,mandate i giovani al lavoro e non tenere i vecchi al lavoro , vergognatevi, Salvini tante promesse e poi basta che scalda lui la sedia mai più un voto darò

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