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Cedolino Pensioni febbraio 2025: date pagamento, rivalutazione e nuovi importi

A partire dalle prossime ore, i pensionati potranno consultare online il cedolino relativo all’assegno pensionistico del mese di febbraio 2025. Questo documento, come ogni mese, fornisce il dettaglio dell’importo erogato, comprese eventuali variazioni legate agli adeguamenti. Per il secondo mese dell’anno, gli importi saranno nuovamente aggiornati sulla base dell’inflazione, con un’aliquota di rivalutazione fissata allo 0,8%. Tale percentuale è stata ufficializzata dal decreto del Ministero del Lavoro, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 278 del 27 novembre 2024. Di seguito, tutte le informazioni essenziali su accrediti, rivalutazioni e importi aggiornati.

Le date di accredito delle pensioni di febbraio 2025

Per febbraio 2025, le date di accredito delle pensioni saranno differenziate in base all’istituto di pagamento: Sabato 1° febbraio 2025: accredito riservato ai pensionati titolari di un conto corrente postale. Poste Italiane, infatti, effettua pagamenti anche durante il sabato. Lunedì 3 febbraio 2025: accredito per i pensionati titolari di un conto corrente bancario. Le banche eseguono i pagamenti solo nei giorni lavorativi, rendendo il 3 febbraio il primo giorno utile. Questa suddivisione è ormai consueta e deriva dalle diverse modalità operative di Poste Italiane e del sistema bancario (che non paga il sabato).

Cedolini pensioni Febbraio 2025: sorpresa nell’importo grazie alla rivalutazione

Con il nuovo anno, le pensioni vengono rivalutate per adeguarsi al tasso di inflazione. L’aliquota di rivalutazione per il 2025 è stata fissata allo 0,8%. Tuttavia, l’applicazione di questo incremento varia a seconda dell’importo della pensione:

  • Pensioni fino a quattro volte il trattamento minimo INPS: l’aumento dello 0,8% viene applicato interamente.
  • Pensioni superiori a quattro volte il trattamento minimo: l’incremento è progressivamente ridotto, seguendo una scala proporzionale che prevede percentuali decrescenti.

Nel cedolino di febbraio 2025 saranno inoltre riconosciuti gli arretrati relativi al mese di gennaio 2025. A gennaio, infatti, molti pensionati non hanno ricevuto immediatamente la rivalutazione prevista, poiché l’adeguamento non era ancora stato applicato. Di quanto aumenteranno le pensioni minime nel 2025? Con l’aliquota di rivalutazione fissata allo 0,8%, l’importo delle pensioni minime subirà i seguenti adeguamenti: l’importo lordo passerà da 598,61 euro a 603,40 euro. Tuttavia, grazie alla maggiorazione extra prevista per il 2024 e il 2025, l’importo effettivo per i beneficiari sarà pari a 614,77 euro lordi.

Dove consultare il cedolino di febbraio 2025 sul sisto INPS

Il cedolino pensionistico sarà disponibile online nell’area personale del sito INPS. I pensionati potranno accedervi già a partire dal 21 gennaio 2025, utilizzando le proprie credenziali (SPID, CIE o CNS). All’interno del cedolino saranno visibili:

  • L’importo lordo della pensione.
  • Le trattenute fiscali e contributive.
  • Gli adeguamenti derivanti dalla rivalutazione e dagli arretrati.

Come accedere e consultare il cedolino pensione

Per coloro che desiderano controllare i dettagli del cedolino pensione di febbraio, l’accesso ai dati è possibile attraverso la piattaforma digitale dell’INPS. La consultazione richiede alcuni passaggi fondamentali, che possono essere eseguiti in modo semplice utilizzando strumenti di autenticazione digitale. Per entrare nell’area personale sul sito dell’INPS, è necessario disporre di una delle seguenti credenziali:

  • SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale)
  • CIE (Carta d’Identità Elettronica)
  • CNS (Carta Nazionale dei Servizi)

Questi sistemi di autenticazione garantiscono un accesso sicuro e protetto ai dati sensibili, inclusi i dettagli del cedolino pensione. Dopo aver effettuato l’accesso all’area riservata del portale INPS, è possibile seguire questi semplici passaggi:

  1. Utilizzare il motore di ricerca interno digitando la dicitura “cedolino pensione”.
  2. Cliccare sull’opzione “Verifica pagamento”.
  3. Selezionare il mese di riferimento, in questo caso febbraio 2025.

Una volta completati questi passaggi, sarà possibile visualizzare tutti i dettagli relativi all’assegno pensionistico del mese.

13 commenti su “Cedolino Pensioni febbraio 2025: date pagamento, rivalutazione e nuovi importi”

  1. Differenza con aumento di 0,8 su 1500 euro pensione lorda:
    IRPEF lorda 4485/4520,88 differenza +35,88.
    Detrazioni da reddito pensione 1247/1237 differenza +10.
    Addizionali (Lombardia) 255,6/258,06 differenza +2,46.
    Addizionali comunali (0,8%) 156/157,24 differenza +1,24.
    Totale aumento su pensione 1500 euro lorde dovuto (0,8) + 156 euro lorde l’anno. Trattenute euro 49,58 su 156 euro lordi di aumento totale, netto + 106,42 che se li spalmiamo su 12 mesi sono 8,86 euro. Costo in media pizza margherita in Lombardia 7,80 euro. Dai, non lamentiamoci, una pizza margherita al mese ce la possiamo mangiare!

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  2. Purtroppo ognuno pensa per sé, caro Daniele. Io vado in pensione in agosto a 67, e sono qui ancora a scrivere le mie stupidaggini per tutti..

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  3. Ma anche basta l… guerra tra poveri… retributiva, mista…. : e’ il solito metodo per scaricare colpe… giustificazioni date da chi e’ in alto per restituire sempre meno a chi e’ in basso

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  4. Penso che i lettori del sito conoscano per filo e per segno tutte le differenze tra i trattamenti: pensionistici: retributivi, misti e contributivi.
    Forse non tutti immaginano però che il nostro futuro è da tempo legato a filo diretto alla teoria economica prevalente, quella del libero Mercato, alla Globalizzazione o della ventilata de Globalizzazione se mai questa dovesse arrivare.

    Tralasciando le “culle vuote” se non altro perché le notizie quotidiane sono tornate a parlare di licenziamenti, di cassa integrazione e di cessione di beni dello Stato; ricorderei che parte delle scelte economiche degli ultimi 40 anni: “ci hanno fatto passare dall’ Era dei Diritti, all’Era della contrattazione sul Grado di Abolizione dei Diritti” cit. del giornalista P Barnard.

    Pochi hanno reagito, ogni qualvolta ci sono stati tolti diritti ricevendone in cambio consumi più superflui che basilari che, da sempre, arricchiscono le tasche dei signori della “repubblica del denaro”; quando nel mentre il nostro sistema di Welfare andava e va sempre più a ramengo lungo la via di una sua estinzione per poi, sotto sotto, attribuirne la colpa al: calcolo retributivo.

    Ciò premesso, se un giovane d’inizio 900 poteva “attuarialmente” supporre di vivere fino all’età di 60 anni; a distanza di un’Era la speranza di vita oggi si aggira già oltre gli 80 quando il problema è ormai il non sapere come sostenerne i costi dato che si vive troppo a lungo.

    Ma allegri! Sempre da parte della repubblica del denaro, è in arrivo una nuova consolazione. Scenderanno sempre più in campo Robot e Intelligenza artificiale che non solo ci solleveranno dall’incombenza del lavoro. Le nuove, imminenti tecnologie, ci dicono saranno capaci di interagire con la genetica e le nanotecnologie già a nell’intorno del 2030 sforneranno “nanobot” che porteranno l’uomo (e la donna) al di la della proprie radici biologiche manipolando, al bisogno, singoli atomi, molecole e anche il DNA.
    Si pensa persino di arrivare a interconnettere la nostra neocorteccia con piattaforme cloud per vivere tra generazioni sempre più intelligenti di quanto lo sia oggi la normalità di un essere umano.

    Se poi, da questo “nuovo mondo”, ci volteremo a guardare alla vita dei nostri padri che faticavano ad arrivare ai 60 anni nella speranza di una pensione retributiva che per molti non arrivava; i pochi rimasti appagati forse di vivere più a lungo, saranno convinti della correttezza del proprio, scarno, sussidio contributivo.

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  5. Certo che ricordo! Ma io facevo il distinguo fra pensione totalmente retributiva, pensione mista, pensione solo contributiva. Il peso maggiore fra pochi anni sarà sempre più sostenuto da coloro che versano contributi per avere la pensione con calcolo solo contributivo e che avranno pensioni più basse rispetto ai calcoli più favorevoli precedenti e che per raggiugere la pensione dovranno andarci sempre più tardi negli anni, superando anche i 70 anni di età.

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    • La politica fa finta di non capire. Se uno avesse salari o stipendi giusti il problema delle pensioni non si porrebbe. Per quanto riguarda l’età dovrebbe essere la media europea che si attesta intorno ai 64/65 anni.

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    • Infine, quando il legislatore farà leggi che rispettino il Diritto, e il Presidente farà rispettare la Costituzione….. fosse vero…….

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    • E quindi?
      Cosa vuole dire?
      Che i prossimi pensionandi ancora col misto dovrebbero fare gli agnelli sacrificali?! Hanno già dato per le generazioni precedenti..!!
      Ma qui in Italia si è bravi a parlare col cul0 degli altri…

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    • Certo Barbara che il peso maggiore lo avranno le nuove generazioni al di là che è un termine molto generico; ma loro lo sanno fin da quando erano e sono giovani; ti faccio l’esempio mio: i fregati del 1960: sono arrivati a quelli dell’anno precedente e poi hanno chiuso le porte; poi ti dicono: vuoi andare via prima dei requisiti Fornero? tutto contributivo per fregarti 13-14 anni di retributivo; poi abbassano i coefficienti; poi leggo che la RITA è stata un flop e ci credo: ti mangi la pensione integrativa; non hai nulla prima; se sei stato economo tutta una vita allora non stai neanche male ma bisogna essere economi anche da vecchi; comunque va bene così; saluti a te e ai gestori del sito

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    • Buongiorno.
      E’ fuori di dubbio che chi ha usufruito del calcolo retributivo, a paragone con chi lo avrà totalmente retributivo (i due estremi) ne ha ottenuto un evidente vantaggio.
      Aggiungo che il primo dei due (ad esempio un nato negli anni 50), ha versato per almeno il 50% del tempo percentuali contributive inferiori di quelle che verserà un nato nel 1980 a cui, come lei prefigura, non resterà che restare sul posto di lavoro una decina d’anni in più.

      In senso lato, riferendoci ai “diritti”, a quelli a suo tempo ottenuti attraverso le lotte sindacali degli anni 60/70 di un mondo del lavoro spesso più duro dell’attuale.
      Diritti che oggi definiremmo “acquisiti” ma di fatto sottratti ai secondi grazie a delle Leggi che abbiamo accettato spesso nel nostro totale silenzio, favorevoli solo ai detentori del “capitale”.
      Se discussione ora va fatta, dopo che ci hanno buggerato con l’economia di Mercato, la si deve fare tra lavoratori e già pensionati oppure lo dovremmo portare a livello del sistema economico attuale.
      Sistema, che attraverso un certo tipo di finanza, ha trovato il modo di fare denaro dal denaro senza più la necessità del lavoro.

      Nel 2050 l’OCSE prevede si arriverà ad un rapporto di 1 lavoratore per 1 singolo pensionato, come la risolveremo? Io certamente non ci sarò più!
      Saluti.

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  6. Per la signora Barbara è ingiusta la quota retributiva? Forse non si ricorda che c’è un sacco di gente, non tutti morti, che hanno goduto della pensione per 30 o 40 anni.

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