Il testo del Decreto Rilancio possiamo dire abbia ormai una veste definitiva, é stato già approvato alla Camera ed ora passerà blindato al Senato al fine di essere convertito in legge, pena decadibilità, entro il 18 luglio 2020. Per quanto concerne il bonus da 1000 euro per i professionisti iscritti alle casse private si é ancora in attesa del decreto interministeriale che sancisca i requisiti per potervi accedere, mentre per il contributo a fondo perduto pare ormai essere arrivata la parola fine in quanto non é stata concessa nessuna estensione della misura ai professionisti iscritti alle casse private, nonostante le richieste pervenute dalle associazioni di categoria e dagli ordini professionali. Sulla necessità di intervenire quanto prima sulle misure a favore dei professionisti ordinistici é intervenuto anche Cesare Damiano, dirigente dem ed ex Ministro del Lavoro, di cui vi riporteremo le parole. Le ultime notizie all’11 luglio ed il punto sui bonus.
Bonus da 600 passa a 1000 ma manca decreto
Risulta confermato nel Decreto Rilancio il bonus di maggio, che anche per i professionisti iscritti alle casse private dovrebbe passare da 600 a 1000 euro, stando agli annunci dati dal ministero dell’Economia, ma bisogna attendere un ulteriore decreto attuativo, come quello emanato a giugno per il bonus di aprile, sempre a firma dei Ministeri del Lavoro e dell’economia che specifichi i requisiti di accesso al beneficio. Resta ancora da sciogliere l’anomalia relativa all’articolo 86 del Dl Rilancio che crea problemi interpretativi circa l’incompatibilità tra le indennità di marzo e quelle di aprile e maggio a favore dei professionisti iscritti alle casse private. Tutti gli emendamenti presentati per correggere tale nodo insito nell’articolo 86 sono stati respinti.
Nessuna modifica, come anticipavamo poc’anzi, si legge all’articolo 78 sul fondo per il reddito di ultima istanza, esclusi dunque dal contributo a fondo perduto tutti i professionisti iscritti agli ordini. Sui ritardi e le mancanze per i professionisti ordinistici é intervenuto nella sua ultima nota Stampa anche Cesare Damiano, che ha fatto notare come il 20% dei professionisti senza aiuti dal Governo e dal Parlamento rischi di cancellarsi dagli ordini. Eccovi le sue considerazione e l’appello diretto al Governo per aiutare anche questi professionisti ,che al momento parrebbero di ‘Serie B’ rispetto ai colleghi iscritti alla gestione separata dell’Inps che hanno già potuto inoltrare la domanda per il bonus 1000 euro maggio Inps e la richiesta per il contributo a fondo perduto. Le sue parole.
Professionisti , senza bonus e aiuti il 20% fuori dagli ordini: l’appello di Damiano
Così nella nota stampa pubblicata il 10 luglio da Adnkronos: “Oltre 500mila iscritti agli ordini professionali hanno beneficiato dei 600 euro del reddito di ultima istanza erogati dalle casse per conto dello Stato: risorse necessarie nell’attuale situazione. Dunque, la metà dei professionisti italiani, avvocati, medici, commercialisti, ingegneri, architetti e consulenti del lavoro, fanno fatica a produrre reddito in questa fase economica emergenziale”. Poi prosegue il dirigente dem: “Oltre alle positive misure adottate da Governo e Parlamento i professionisti hanno adesso la necessità di ricevere ulteriori sostegni che le casse di previdenza, alimentate dai contributi che loro stessi versano, hanno deliberato in questi mesi. Ad esempio, lo slittamento dei termini di pagamento dei contributi obbligatori, sussidi assistenziali, integrazione del reddito: sono tutti interventi, è bene precisarlo, che gravano sui patrimoni delle casse e che, per questo, devono rapidamente arrivare agli iscritti”.
Infine conclude rivolgendosi ai ministeri vigilanti invitando ad essere rapidi nel approvare provvedimenti atti a tutelare questa categoria di professionisti : “Ci auguriamo che i ministeri vigilanti approvino a breve tali provvedimenti, facendo prevalere gli apprezzabili intenti sociali su quelli economico-finanziari. Non dimentichiamo che gli studi prodotti dal Cup (Comitato unitario professioni) attestano la potenziale cancellazione dagli ordini di oltre il 20% degli iscritti, soprattutto giovani e donne”. Cosa ne pensate di tali considerazioni e come reputate questa distinzione tra professionisti iscritti alla gestione separata Inps e professionisti ordinistici? Fatecelo sapere nell’apposita sezione commenti del sito.
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A quanto mi sembra di capire dall’articolo, dunque, una partita IVA aperta dopo aprile 2019 resta fuori dal Cura Italia (per via del “mancato” calo di fatturato) e allo stesso tempo dal contributo a fondo perduto (non destinato agli iscritti alla gestione separata).
Possibile che una categoria simile debba rimanere a bocca asciutta, pur avendo subito gli effetti del Covid come tutti (se non di più – una partita IVA aperta nel 2019 è ancora in fase di start-up, vi lascio immaginare gli effetti di una pandemia su una nuova attività).
Veramente abbiamo detto specie nell articolo in cui ha risposto l esperto, che la invito a leggere in home page, che chi ha aperto partita iva nel 2019 dovrebbe poter fare domanda per il bonus 1000 euro proprio in fz del fatto che per il contributo a fondo perduto le muove attività possono richiedere il contributo senza dover dimostrare il calo. Ragione per cui dovrebbe valere lo stesso principio
Ho perso il lavoro nel 2011 ho 53 anni nn percepisco reddito di cittadinanza ne cassa integrazione ed ho finito la mobilità nn ho lavoro due figli a carico una va all’università mi dite cm devo andare avanti fate qualcosa per le persone k hanno la mia stessa età
Le ho mandato un’email spero di ricevere sue presto, grazie. Erica
È incredibile, ogni categoria ha qualcuno che si muove a favore per far valere eventuali diritti non applicati.
Questo però non avviene per i contratti co.co.co., un popolo di invisibili, lavoratori tra i più precari, sfruttati con il benestare dello stato, il quale, in un momento così difficile, continua ad ignorarli.
No, non è stato cessato il contatto il 19 maggio, ma fare vendita telefonica con una pandemia in corso è molto difficile. Altro che il trenta per cento di guadagno in meno. Qui parliamo di stipendi che, in questo periodo, non superano le 200/300 euro . Se non addirittura a zero.
Ma i co.co.co. sono gli invisibili, è risaputo.
Completamente abbandonati nelle mani di aziende che utilizzano questo strumento per i propri fini di lucro, violando tutti i diritti dei lavoratori, compreso i diritti umani.
Letizia io ho scritto un articolo intero su questo…nel nostro sito i co.co co non somo stati dimenticati né abbandonati. Ha avuto modo di leggere l articolo?
Buongiorno sono un fotografo professionista, lavoro si e no 5mesi l’anno dicembre gennaio marzo luglio ottobre per sessioni di laurea siamo circa 60 fotografi ,e ormai dal 2015 nn si lavora più ,siamo troppi e nn si riesce a vivere cmq tocca pagare contributi Inps anche se ho un forfettario e in più ho sempre l’ansia e nn c’è un posto dove puoi andare per descrivere le tue problematiche infatti sono pieno di debiti con Inps ,in più per corona virus ho percepito solo 600euro marzo e aprile e poi basta perché di maggio ,giugno poi come altri miei colleghi nn spetta niente xké questi periodi nn lavoriamo,io sono anni che faccio salti mortali e ingiusto e vergognoso che a noi nn spetta niente visto che hanno dati soldi per bonus motopattino e bici ecc ecc ,a chi posso rivolgermi per uscire da questo tunnel senza uscita .
Non ho compreso perché non le spetterebbe…se può dichiarare il calo del 33% nel 2 bimestre 2020 rispetto al secondo bimestre 2019 può fare domanda