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Aumento pensioni d’invalidità 2020: la platea rischia di ridursi ancora?

Dati i numerosi dubbi e le tante domande che ogni volta che parliamo di aumento della pensione di invalidità ci vengono poste, riceviamo e con interesse pubblichiamo, la gentile disamina, scritta proprio per il nostro sito, del Dott Massimiliano, invalido al 100% e molto preparato in materia, oltreché abile nel districarsi, forse anche più di noi, nelle circolari e norme vigenti al momento. Al punto da aver trovato, quello che lui chia,a ‘cavillo’ che potrebbe mettere in discussione la platea dei potenziali beneficiari. Non aggiungiamo altro, su richiesta dello stesso Massimiliano, al fine di non stravolgere nulla del suo ragionamento, complesso ma attento. Vi invitiamo, facendo eco alla richiesta del nostro lettore stesso, a leggere tutto l’articolo con la massima attenzione senza spaventarvi dai tecnicismi, in quanto seguono esempi chiari e precisi che vi faranno comprendere tutto. Buona lettura!

Pensioni invalidità 2020: il punto della situazione al 6 settembre

INNANZI TUTTO CHIEDO GENTILMENTE A COLORO CHE RITENGONO D’ESSERE INTERESSATI ALL’ARGOMENTO DI LEGGERE L’ARTICOLO PER INTERO. Questo si suddivide infatti in più parti che non possono essere ignorate se si vuole comprendere appieno il problema inerente una POSSIBILE riduzione della platea, argomento che verrà esposto per ultimo. Ritengo sia necessario analizzare lo stato attuale delle cose, per non alimentare fraintendimenti.

Molto di quanto riporterò è già stato scritto dal sottoscritto (oltre che dal segretario SPI CGIL Atti), tuttavia non desidero affatto costringervi a cercare tra numerosi articoli e commenti vari. Come è ormai noto l’aumento spetterà agli invalidi totali (invalidità al 100%), agli inabili, ai ciechi e ai sordomuti. Si passerà dalla cifra attuale di 286,81 euro ad un massimo di 651,51. L’ammontare dell’incremento massimo (ossia senza contare i redditi) è pari a 364,70 euro, ossia 651,51 – 286,81. Tuttavia questa maggiorazione è destinata a diminuire finanche ad azzerarsi in presenza di redditi. Le soglie stabilite sono 8.469,63 per gli invalidi soli e 14.447,42 per i coniugati. La sentenza n.152 pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale il 22 luglio 2020 modifica l’articolo 38 della legge 448 del 2001, dichiarandone l’illegittimità, abbassando l’età degli aventi diritto all’incremento della pensione d’invalidità portandola dai 60 anni ai 18.

Aumento pensioni invalidità: soglie, formule e aventi diritto

La Corte inoltre chiarisce che l’aumento e il reddito limite dal 2001 al 2020 sono via via aumentati (nel 2001 si accennava all’aumento “al milione”, ossia 516 euro, e ad una soglia di reddito pari a 6713,98; nel 2020 l’incremento è salito a 651,51 euro e la soglia di reddito a 8469,63). Nella Sentenza vengono altresì precisate le condizioni che l’articolo 38 originale del 2001 poneva come necessarie: “a) il  beneficiario  non possieda redditi propri  su  base  annua  pari  o  superiori  a  euro 6.713,98; b) il  beneficiario  non  possieda,  se  coniugato  e  non effettivamente e legalmente separato, redditi propri per  un  importo annuo pari o superiore a euro 6.713,98,  ne’  redditi,  cumulati  con quello del coniuge, per un importo annuo  pari  o  superiore  a  euro 6.713,98 incrementati dell’importo  annuo  dell’assegno  sociale;  c) qualora i redditi posseduti risultino inferiori ai limiti di cui alle lettere a) e b), l’incremento e’ corrisposto in misura  tale  da  non comportare  il  superamento  dei  limiti  stessi”. Ovviamente la cifra limite di euro 6.713,98 citata nell’articolo 38 va aggiornata sostituendola con gli odierni 8.469,63.

L’abbassamento dell’età mantiene inalterate queste condizioni, infatti nella GU si può leggere: “L’estensione del beneficio incrementativo agli invalidi civili è ovviamente  subordinata  alle  più stringenti condizioni reddituali di cui alle  lettere  a)  e  b)  del comma 5 dello stesso art. 38 della legge n. 448 del 2001 e spetta nei limiti di cui alla lettera c) della medesima disposizione.” Ho citato la Gazzetta Ufficiale per suffragare le formule riportate nella Circolare INPS n. 147 del 11/12/2019 (allegato 2 tabella M5) che calcolano l’aumento in base all’articolo 38. I due computi che determinano l’incremento sono: [A – (RP+INVCIV)]/13 per i pensionati soli, [B – (RP+RF+INVCIV)]/13 per i pensionati coniugati dove:

  • A=8.469,63 (reddito pensionato solo pari alla somma di 286,81 x 13 + aumento 364,70 x 13);
  • B=14.447,42 (reddito pensionato coniugato pari alla somma del limite di reddito personale Inv. Civ. pari a 8.469,63 euro  + importo annuo dell’assegno sociale di euro 5.977,79);
  • RP=reddito del pensionato da considerare ai fini dell’aumento dell’Inv.Civ.;
  • RF=reddito del coniuge del pensionato da considerare ai fini dell’aumento dell’Inv.Civ.;
  • INVCIV=importo annuo della prestazione Inv.Civ. BASE (286,81 x 13=3.728,53);

Molti lettori chiedono ancora come utilizzare, redditi alla mano, tali formule. Ecco due esempi:

– Nel caso di persone non sposate, ipotizzando un reddito annuale di 3.900 euro (300 euro mensili) si riceverà un aumento di 64,70 euro dalla formula [8.469,63 – (3.900 + 3.728,53)]/13 = 64,70.
Per coloro che sono coniugati va considerato anche l’assegno sociale di euro 5.977,79 per cui la soglia arriva a 14.447,42. Facendo anche qui un esempio ponendo un reddito annuo totale di entrambi i coniugi (o del solo coniuge qualora l’invalido avesse un reddito = 0) pari a 10.400 (ossia 800 euro per tredici mensilità) l’incremento sarà di euro 24,53 [14.447,42 – (10.400+ 3.728,53)]/13 = 24,53.

Aumento Pensioni: redditi da considerare e chiarimenti

Sia la Gazzetta Ufficiale che la Circolare INPS sono assai sollecite nel dichiarare che i redditi percepiti influenzeranno l’aumento; tuttavia non specificano quali entrate siano da considerare come reddito imponibile e quali invece no. Da parte mia mi limito a informarvi che:

  • L’Indennità di accompagnamento non viene considerata un reddito.
  • Il Reddito di Cittadinanza purtroppo costituisce un reddito. In un mio precedente articolo avevo scritto (precisando di non esserne certo) di no poiché il RdC va nell’ISEE ma non nell’IRPEF… ho chiesto maggiori delucidazioni e mi è stato risposto (in sintesi): “è un sussidio che pur non essendo sottoposto all’Irpef costituisce un’integrazione al reddito; non viene tassato ma è pur sempre un reddito”. Da parte mia ritengo scandaloso privare dell’aumento chi riceve una somma destinata ai meno abbienti.
  • TUTTE LE PENSIONI E/O ASSEGNI che SOSTITUISCONO la pensione d’invalidità (quella attuale di 286,81 euro) senza fare reddito vanno inserite nelle formule al posto di INVCIV; in altre parole se si riceve una di queste prestazioni (senza nessuna altra forma di reddito per gli invalidi soli e, nel caso si sia coniugati, con un reddito del coniuge che non ne precluda l’ottenimento) si avrà un aumento mensile pari alla differenza tra la prestazione precedente e i 651,51 euro (sempre che la prestazione non superi già tale quota, in questo caso l’incremento sarà nullo). Ad esempio per le persone cieche la pensione è attualmente pari a 310,17 euro, dunque l’aumento massimo sarà: 651,51 – 310,17 = 341,34.
  • La Pensione di reversibilità è a tutti gli effetti un reddito.
  • Per tutti gli altri redditi consiglio la lettura dell’articolo della dottoressa Venditti del 30 luglio: “Aumento pensioni d’invalidità 2020: reddito personale o famigliare, cosa va calcolato?”.

Ci sono poi un paio di questioni che, nonostante le abbia già affrontate in passato cercando di dipanare i dubbi che sollevavano, continuano a turbare alcuni lettori. Cerchiamo di fare chiarezza:

La soglia di 16.982,49 euro che non include il reddito del coniuge è valida per la pensione d’invalidità totale (e d’inabilità) BASE che ammonta a 286,81 euro, ma per l’aumento fino a 651,51 si abbassa a  8.469,63 per gli invalidi soli e a 14.447,42 per gli invalidi sposati dove viene conteggiato anche il reddito del coniuge (per maggiori dettagli rimando a quanto scritto più sopra).

Benché la pensione d’invalidità non faccia reddito DEVE ESSERE COMUNQUE INSERITA nel computo dell’incremento (voce INVCIV) per il semplicissimo motivo che stiamo parlando DELL’AUMENTO di tale pensione… e per calcolare un aumento si deve sottrarre giocoforza la somma che già si riceve.

Pensioni invalidità aumento: la platea rischia di ridursi ancora?

IMPORTANTE: LA PARTE CHE SEGUE SI BASA SU DI UNA ACCURATA INTERPRETAZIONE DEL TESTO DELL’ARTICOLO 38. TUTTAVIA, NONOSTANTE QUESTI NON LASCI FRANCAMENTE ADITO A DUBBI, NON POSSO ESSERE CERTO CHE QUANTO RIPORTATO COMPORTI OBBLIGATORIAMENTE LA NEGAZIONE DELL’AUMENTO PER GLI INVALIDI INTERESSATI (l’INPS potrebbe aver effettuato una qualche modifica).

Appena letta la GU avevo notato un preoccupante “cavillo“; tuttavia all’epoca non condividevo le mie idee con voi attraverso Pensionipertutti e quindi lo lasciai scivolare in secondo piano… ma ora le cose sono cambiate.

Il problema, per nulla marginale, interessa tutti gli invalidi coniugati in base a quanto riportato dall’articolo 38 nel punto “b)” riguardo le condizioni necessarie per ricevere l’aumento… condizioni citate anche nella Sentenza pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale: “b)  il  beneficiario  non  possieda,  se  coniugato  e  non effettivamente e legalmente separato, redditi propri per  un  importo annuo pari o superiore a euro 6.713,98,  ne’  redditi,  cumulati  con quello del coniuge, per un importo annuo  pari  o  superiore  a  euro 6.713,98 incrementati dell’importo  annuo  dell’assegno  sociale”. Vorrei attirare la vostra attenzione sulla prima parte: “IL BENEFICIARIO NON POSSIEDA, se coniugato e non effettivamente e legalmente separato, REDDITI PROPRI per un importo annuo PARI O SUPERIORE A EURO 6.713,98 (oggi 8.469,63 N.d.A.)”. In aggiunta, nella formula della circolare INPS, la soglia B di euro 14.447,42 è calcolata sommando l’importo annuo dell’assegno sociale di euro 5.977,79 al “reddito pensionato coniugato” uguale al LIMITE DI REDDITO PERSONALE Inv. Civ. (8.469,63 euro).  Leggendo il tutto sotto quest’ottica se il solo reddito dell’invalido coniugato uguaglia o supera la soglia di 8.469,63 euro l’aumento non sarà assegnato anche se i 14.447,42 non vengono raggiunti dall’intero nucleo familiare.

Facendo un esempio elementare: se il reddito del coniuge è pari a zero e l’invalido percepisce 400 euro mensili, ossia 5.200 annui, la somma 5.200 + 3.728,53 supera il limite di 8.469,63 e quindi l’incremento non sarà erogato. In pratica: IL REDDITO DELLA SOLA PERSONA INVALIDA, ANCHE SE CONIUGATA, NON PUO’ UGUAGLIARE O SUPERARE IL RISULTATO DATO DALLA DIFFERENZA: 8.469,63 – 3.728,53 = 4.741,10.

Molti lettori potrebbero obiettare che la seconda parte del punto “b)” tiene conto anche dell’assegno sociale aumentando la soglia limite. Io mi limito a puntualizzare che la congiunzione negativa “né” viene usata per la coordinazione di due o più proposizioni negative e non al fine sostituire una proposizione con un’altra, anzi: in questo contesto la prima parte assume un maggior rilievo divenendo una “conditio sine qua non”; oltretutto quando si dettano delle condizioni la prima a essere citata è anche quella che deve essere necessariamente soddisfatta al fine di accogliere le condizioni successive. Infine mi permetto di citare il Principio del Rasoio di Occam, noto anche come “principio di economia” che recita: “A parità di fattori la spiegazione più semplice è quella da preferire”.

La seconda parte del punto “b)” è fondamentale quando la persona invalida non raggiunge i 4.741,10 euro. Infatti seguendo la formula [B – (RP+RF+INVCIV)]/13 che considera sia il reddito dell’invalido (RP) sia il reddito del coniuge (RF) e ponendo, a titolo di esempio, RP=3.900 (quindi inferiore a 4.741,10) e RF=2600, ossia rispettivamente 300 e 200 euro per 13 mensilità, si ha una maggiorazione di euro: [14.447,42 – (3.900 + 2.600 + 3.728,53)]/13 = 324,53 e pertanto “il beneficiario non  possiede (nell’originale “possieda” N.d.A.),  se  coniugato  e  non effettivamente e legalmente separato, redditi (…) cumulati con quello del coniuge per un importo annuo  pari  o  superiore  a  euro 6.713,98 (oggi 8.469,63 N.d.A.) incrementati dell’importo  annuo  dell’assegno  sociale (ossia 5.977,79 per un totale di euro 14.447,42 N.d.A.)”

Proviamo a fare ora un altro esempio che, a prima vista, dà un risultato senza senso: ipotizziamo RP=3.000 (quindi inferiore a 4.741,10) e RF=2.500; allora 14.447,42 – (3.000 + 2.500 + 3.728,53) = 5.218,89 con un aumento di ben 401,45 euro mensili (superiore alla quota massima di euro 364,70). Non c’è nulla di sbagliato, basta applicare il punto c): “qualora i redditi posseduti risultino inferiori ai limiti di cui alle lettere a) e b), l’incremento e’ corrisposto in misura  tale  da  non comportare  il  superamento  dei  limiti  stessi”. Poiché i redditi sono effettivamente inferiori al limite imposto (14.447,42 euro) l’incremento verrà corrisposto in modo da non superare il limite stesso e, in questo specifico caso, dato che il risultato è addirittura superiore al massimo consentito, si riceverà l’aumento per intero pari a 364,70 euro (difatti 3.000 + 2.500 + 3.728,53 + 364,70×13 è inferiore a 14.447,42).

Riepilogando: come accennato in precedenza il testo dell’articolo 38 non lascia francamente spazio a dubbi: il reddito della sola persona invalida, anche se coniugata, non può uguagliare o superare la somma di 4.741,10 euro.

NATURALMENTE QUESTA NON E’ ALTRO CHE UNA “SPIEGAZIONE PLAUSIBILE”. NON CI E’ DATO SAPERE SE VENGA APPLICATA NELLA REALTA’. CONFIDIAMO IN UN CELERE CHIARIMENTO DA PARTE DELL’INPS NELLA SPERANZA DI ESSERE SMENTITI

Ringraziamo per questo interessante articolo il Dott Massimiliano, sarebbe molto interessante se il Dott Atti, Spi Cgil, o la vicepresidente Inps, Maria Luisa Gnecchi, o qualche esperto in materia avesse intenzione di prestarsi ad un confronto su tale interpretazione relativa al ‘cavillo ‘su menzionato. In ogni caso attendiamo con impazienza la circolare Inps che dovrebbe davvero chiarire ogni dubbio a tal riguardo, oltre che dare il via all’erogazione dell’aumento, atteso dal 20 luglio 2020, ma ancora non ottenuto dagl invalidi al 100% rientranti nei requisiti richiesti.

Ricordiamo a chiunque volesse riprendere parte di tale disamina o degli esempi di calcolo in essa contenuti, che é tenuto a citare la fonte, giacché il Dott Massimiliano ha scritto in esclusiva per il nostro sito, cogliamo qui l’occasione per ringraziarlo pubblicamente per la tanta precisione e il tempo dedicatoci su un argomento così importante.

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71 commenti su “Aumento pensioni d’invalidità 2020: la platea rischia di ridursi ancora?”

  1. Dottore Massimiliano io vivo con mia madre e mio padre io con pensione di invalidità al 100% e accompagnamento senza altri redditi avro diritto al aumento
    PENSIONE LORDA + 297,14 €
    INDENNITA’ + 520,29 €
    PENSIONE LORDA COMPLESSIVA = 817,43 €
    IMPORTO NETTO DEL PAGAMENTO = 817,43 €

    Rispondi
  2. Salve mi chiamo michael invalido al 100×100 vivo con mia madre mia madre ha fatto il rdc e percepisce circa 900 euro.. potete chiarire un dubbio.. non riesco a comprendere bene. visto che mia madre ha fatto il rdc mi spetta o no l’aumento o viene calcolato come se fosse mio il rdc visto che ci sono anche io nella domanda??

    Rispondi
  3. Buongiorno dottoressa Venditti e naturalmente un buongiorno anche al signor Giovanni Mazzu.
    Teoricamente quanto riportato dalla dottoressa Venditti è esatto, tuttavia qui emerge proprio il problema esposto in questo articolo ossia che: “IL BENEFICIARIO NON POSSIEDA, se coniugato e non effettivamente e legalmente separato, REDDITI PROPRI per un importo annuo PARI O SUPERIORE A EURO 6.713,98 (oggi 8.469,63 N.d.A.)”. Se il testo dell’articolo 38 è valido a tutti gli effetti (e qui solo l’INPS potrà risponderci) allora il signor Giovanni percependo a suo nome il RdC supera la soglia di 8.469,63 euro e potrebbe (il condizionale è d’obbligo) non ricevere alcun aumento. Se il RdC fosse intestato a sua moglie le cose cambierebbero e riceverebbe l’aumento (ma essendo di 307 euro annui non fa molta differenza).
    Distinti saluti

    Rispondi
    • Per problemi di connessione il testo precedente è stato postato come commento.
      In realtà era UNA RISPOSTA ALLA DOMANDA DEL SIGNOR GIOVANNI MAZZU (8 Settembre 2020 in 10:59) e all’intervento della dottoressa Venditti (8 Settembre 2020 in 14:38).
      Mi scuso per l’inconveniente.

      Rispondi
  4. Gentile Sig.ra Erica, un invalido inabile al 100% come il sottoscritto con RDC di 500 euro e pensione di 297,14, se conta il RDC, niente aumento, se sposato e il coniuge ha un reddito da lavoro/pensione, ecc niente aumento e se sposato senza redditi ma con RDC niente aumento, mi può spiegare alla fine chi avrà diritto all’ aumento? E se fosse così non le sembra una schifezza. Grazie e complimenti

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    • Ci sono molti limiti, me ne rendo conto, ma credo che l’obiettivo si aaiutare davvero chi ha maggiori necessità, almeno all’inizio…

      Rispondi
      • Ma l’aiuto è già il RDC che obiettivamente è già un grande aiuto e penso che in tantissimi lo abbiano e in pochissimi prenderanno l’aumento e comunque se io abitassi con una persona milionaria avrei diritto all’aumento..non le sembra una bestialità? Speriamo bene nella circolare Inps che ancora non esce. Grazie

        Rispondi
      • Non credo che si aiutano chi a veramente bisogno. Conosco famiglie agiate con redditi alti con assegno di accompagnamento per figli che nonostante redditi alti solo perché figli non sposati avranno aumento. Nel mio caso lavoro da sola stipendio 1400 euro mensili con mutuo casa. Mio marito invalido 100%senza accompagnamento senza lavoro e reddito deve dipendere da me a vita. Il calcolo del reddito deve valere per tutti. Purtroppo questa è l’Italia i soldi vanno solo a chi già ne ha tanti.

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  5. Non si capisce niente,l’aumento,il reddito,il coniuge, l’isee,tutti questi calcoli scientifici.invece di semplificare tutto,si complica sempre di più.
    È tutto peggio di prima.

    Rispondi
  6. buongiorno dopo aver letto tutti gli articoli con i vari calcoli e commenti ancora non ho capito nulla
    sono invalido civile al 100 % inabile al lavoro con accompagno inoltre sono coniugato con mia moglie reddito 0 percepisco il reddito di cittadinanza per un importo di euro 864,47 come devo fare il calcolo ?
    facendo un calcolo di pensione invalidità x 13 mensilità + il reddito di cittadinanza arrivo alla soglia di 14.140 euro circa quindi gradirei capire meglio se rientro nei parametri per percepire l’aumento
    sarei grato per la risposta
    grazie
    giovanni mazzu

    Rispondi
    • Se i suoi calcoli sono corretti, vi rientrerebbe perché sua moglie ha reddito zero, dunque essendo lei coniugato il limite massimo reddituale é pari a 14447. Certo é che si tratterebbe di 300 euro divise per 13 mensilità, un’inezia dunque…ma pur sempre qualcosa di aumento. Massimiliano mi corregga, se ho detto eresie.

      Rispondi
      • Buongiorno dottoressa Venditti e naturalmente un buongiorno al signor Giovanni Mazzu.
        Per problemi di connessione la mia risposta è stata pubblicata come un “commento a parte” in data 8 Settembre 2020 in 15:31.
        Mi scuso per l’inconveniente.
        Distinti saluti.

        Rispondi
    • Un art. cosi dettagliato si vede poco in giro , faccio i mie complimenti all autore. Detto ciò Il governo con enfasi dice: Aumento delle pensioni di invalidità a 651.00€ . Ma a TAVOLINO e stato calcolato tutto per NON DARE aumenti QUASI A NESSUNO. I suoi calcoli sono perfetti, l inps calcola la pensione di invalidità e redditti assoggettabili a irpef NON ,come il RdC. Soli o coniugati e uguale, si supera la soglia. E inutile dire cosa penso dibquesta situazione. Si crede di avere un aumento che NON CI SARÀ.

      Rispondi
  7. Cioè io invalida al 100 %percepisco la IO più INVCVL reddito 6680 annui sono sola non ho accompagnamento in pratica non prenderò niente. Chi ha una famiglia o percepisce l’accompagnatore e prende più di me prenderà l’aumento. Adesso io penso che era più giusto basarsi sull’isee poiché è il giusto reddito. Io pago affitto bollette medicine e non ho una famiglia da 800 euro che mi danno devo scalare tutto e campare con 150 euro al mese. W l’Italia

    Rispondi
  8. Al momento restano ipotesi, congetture.
    Ringrazio ugualmente per queste attente analisi, ma ripeto al momento sono solo congetture.
    Farebbe molto più piacere leggere di un vostro sollecito alla direzione INPS e di una eventuale risposta.
    Anche perché, circolare a parte che dovrebbe definire i dettagli, che prima o poi arriverà. Ma l’INPS ad oggi non ha MAI detto nemmeno una parola sulla questione!

    Rispondi
    • Buongiorno Erica, voglio fare 2 osservazioni in merito all’aumento delle pensioni per gli invalidi civili totali. La prima è che è giusto l”aumento per chi ne ha diritto ma quello che è da rivedere (opinione personale) sono i limiti reddituali sia per l’invalido che non è sposato e altrettanto per l’invalido coniugato. A mio avviso andrebbero aumentati e portare il reddito massimo per chi non è sposato almeno a 15 mila euro, mentre per chi è coniugato alzare il reddito complessivo almeno a 25 mila euro perché ritengo che i redditi massimali siano troppo bassi. La seconda osservazione è che nel caso il governo decidesse di togliere il Rdc tra 1 anno o 2 (credo che per il 2021 la misura sia stata confermata) che cosa accadrebbe agli invalidi che in questo momento usufruiscono di tale integrazione? Mi piacerebbe che anche il sig. Massimiliano mi rispondesse in merito alle 2 osservazioni che ho fatto. Vi leggo sempre e siete bravissimi, un saluto ad Erica e Massimiliano

      Rispondi
      • Buongiorno Stefano.
        Sul primo punto sono pienamente d’accordo con lei (in un mio precedente articolo ho proprio scritto che le soglie erano troppo basse).
        Il secondo è più complesso. Se il RdC venisse abolito (per ora resta solo una possibilità…) non solo gli invalidi ma tutti i cittadini non potrebbero più farne richiesta. TUTTAVIA IL RDC SAREBBE EROGATO FINO ALLA SCADENZA DEI 18 MESI a coloro che già lo stanno ricevendo anche se venisse eliminato prima da un nuovo intervento legislativo. AD ESEMPIO: il RdC è stato ottenuto da un cittadino il primo luglio 2020; nel gennaio 2021 il RdC viene sospeso e/o abolito; il cittadino CONTINUERA’ A PERCEPIRE IL RDC FINO ALLA FINE DEL 2021, OSSIA FINO AL TERMINE DEI 18 MESI. La legge 26 del 2019 infatti garantisce l’erogazione del servizio malgrado possibili modifiche introdotte successivamente (sempre che i requisiti richiesti vengano mantenuti dal richiedente).
        I complimenti fanno naturalmente piacere ma qui sono io a dover ringraziare lei, signor Stefano, per le sue due osservazioni tutt’altro che scontate.
        Distinti saluti

        Rispondi
  9. salve a tutti ,dopo aver chiesto lumi a destra e a manca mi hanno assicurato che gli aumenti x gli aventi diritto saranno in automatico. ma saranno in pochissimi a riceverlo.

    Rispondi
        • Caf e patronati non sono l’INPS e possono solo fare delle supposizioni in base al poco che è dato loro sapere. Dopotutto PPT, con i suoi articoli, ha chiarito molti punti, purtroppo disilludendo (non per cattiveria ma per riportare i fatti in modo da non far nutrire false speranze a persone che già soffrono) molti invalidi precisando che il RdC fa reddito etc.
          Quello che nessuno ha mai osservato fino ad oggi è quanto da me riportato in questo articolo (altra supposizione, naturalmente, che tuttavia si basa sul testo dell’articolo 38 e che per essere smentita o avvalorata necessita dell’intervento dell’INPS) che purtroppo sembra ridurre ancora di più la platea.
          Tuttavia era ovvio fin dall’inizio che a beneficiare dell’aumento sarebbero stati in pochi: infatti il Governo per il 2021 ha stanziato 400 milioni di euro. Poiché gli invalidi al 100% (inabili compresi) sono 530.000 se a tutti fosse spettato l’incremento per intero la cifra doveva essere circa sei volte superiore (2 miliardi e 500 milioni). Infatti 2.500 milioni diviso 530.000 dà 4.717 euro annui per invalido che diviso per 13 mensilità ci porta a circa 363 euro (e ricordo che l’aumento massimo ammonta a 364,70). Stanziare “solo” 400 milioni significa essere consapevoli che molti invalidi non riceveranno nulla, altri ben poco e solo una minima parte l’intera maggiorazione.
          Ergo Caf e patronati non hanno detto nulla che già non si sapesse.

          Rispondi
    • Sì, ma non si capisce niente, ognuno dice la sua situazione tutti questi calcoli da scienziati.ora non si parla più di aumentare le pensioni degli invalidi non al 100% ora si parla di vedere a chi spetta l’aumento,si parla di calcoli complicatissimi
      Ma che è il coniuge il reddito questo meno quello più quell’altro il caf che batte il patronato 4-3
      Ma chi le studia tutte queste regole?
      Chi li mette tutti questi paletti?
      Quando si devono aumentare le pensioni,vanno a vedere tutto a calcolare tutto
      Se uno è invalido che centra il reddito del coniuge o i genitori?

      Rispondi
      • Essendo l’autore dell’articolo desidero rispondere personalmente a questo “commento” che rasenta il surreale:

        1)In verità si capisce tutto, basta leggere (e capire ciò che si legge) quanto si pubblica su PPT.

        2)Se ognuno dice la sua situazione è perché ognuno ha redditi e condizioni familiari differenti.
        Se invece con “ognuno dice la sua” si riferisce (ma in questo caso il sostantivo femminile “situazione” non andava inserito… piccola lezione di grammatica) alle molteplici opinioni che circolano sul web (nel quale si trova tutto e il contrario di tutto) SENZA CONTARE I SUOI CAF E PATRONATI che al momento NON POSSONO SAPERE NULLA (e difatti lei ne ha contattati ben 7!) visto che l’ultima parola spetta all’INPS, intento a giocare a nascondino, LA RISPOSTA E’ UNA SOLA: spetta alla gente discernere cosa merita d’essere preso in considerazione, né più, né meno. PPT è sempre stata chiara (eccetto le iniziali “sviste” – che hanno fatto comunque inciampare tutti su internet – delle quali la redazione si è ampiamente scusata) e sollecita nel rispondere anche alle domande più ovvie (quali altri siti forniscono un simile confronto con gli autori stessi?).

        3)NON C’E’ NIENTE DI “COMPLICATISSIMO”… CALCOLI DA SCIENZIATI?! MA SE SONO DUE MISERE FORMULETTE!!! Se non ne viene a capo evidentemente la matematica più elementare (da prima elementare!) non è proprio il suo forte… mica stiamo tenendo una dissertazione sulla meccanica quantistica o un simposio inerente la teoria standard della fisica delle particelle con un riferimento particolare al bosone di Higgs!

        4)SI E’ SEMPRE PARLATO DI “VEDERE” (o meglio “appurare”) A CHI SPETTA L’AUMENTO; infatti la Sentenza pubblicata il 22 luglio specifica le condizioni necessarie richieste dall’articolo 38 per ricevere la maggiorazione (condizioni da me citate ANCHE in questo articolo, oltre che in quello del 18 agosto).

        5)Le REGOLE e i PALETTI sono fissati dall’articolo 38 (tanto per cambiare… dopotutto si sta sempre parlando delle condizioni necessarie per ricevere l’aumento) della Legge 448/2001. Questa legge finanziaria fu emanata appunto nel 2001 quando era in carica il Governo Berlusconi. Se a suo avviso tale Legge è fatta con i piedi mi auguro che finalmente abbia compreso contro chi deve inveire. Punto e a capo.

        6)Per qualsiasi aumento (o, più correttamente, per ogni modifica di una legge già esistente) si devono effettuare nuovi calcoli. Non si può fare altrimenti… è un concetto chiaro come il Sole.

        7) Se non ha ancora capito perché si considera il reddito del coniuge si legga TUTTA la Sentenza n.152 del 22 luglio dove si precisa con chiarezza disarmante che la maggiorazione spetta a coloro che sono impossibilitati a lavorare e che dunque non possono provvedere a “garantire il soddisfacimento delle minime esigenze vitali” (se il coniuge ha un reddito queste esigenze sono, almeno in parte, garantite… questo nonostante molte situazioni familiari non siano certo delle più rosee e, da questo punto di vista, gli invalidi coniugati hanno tutta la mia comprensione).

        Perdoni la franchezza ma questa sua lagnanza priva di costrutto sa ormai di stantio con un retrogusto vagamente circense (leggasi: “il coniuge il reddito questo meno quello più quell’altro il caf che batte il patronato 4-3”). Non sarebbe ora di cambiare canzone?

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  10. Buongiorno, grazie per la delucidazione, volevo chiedere cosa si intende per reddito personale, mi spiego meglio: io percepisco RDC, oltre 290 circa di invalidità, ma è un reddito famigliare in quanto, pur essendo divorziata, ho tre figlie a carico, due delle quali minorenni. Perciò come devo calcolare l’RDC, lo divido per i componenti del nucleo? Altrimenti non sarebbe corretto considerarlo come reddito personale, sbaglio? Ringrazio anticipatamente e buona giornata.

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    • Il RdC viene corrisposto alla persona che ne fa domanda ma i dubbi della signora Emiliana non sono infondati. Infatti si parte da una soglia base di 6.000 euro che verrà poi moltiplicata per il “parametro della scala di equivalenza” il quale “è pari a 1 per il primo componente del nucleo familiare (quello che presenta la domanda e che deve essere maggiorenne) ed è incrementato di 0,4 per ogni ulteriore componente di età maggiore di 18 anni e di 0,2 per ogni ulteriore componente minorenne, fino a un massimo di 2,1” (fonte INPS) ossia 12.600 euro (6.000 x 2,1); inoltre è prevista un’ulteriore maggiorazione “nel caso in cui nel nucleo familiare siano presenti componenti in condizione di disabilità grave o di non autosufficienza”. TUTTAVIA LA QUOTA DEFINITIVA DEL RDC SI BASA SULLE INFORMAZIONI RILEVABILI DALL’ISEE E DAGLI ALTRI REQUISITI ECONOMICI RICHIESTI QUANTO SI PRESENTA LA DOMANDA.
      Rispondendo alla signora Emiliana, in base a quanto dichiarato anche da altri utenti di PPT, il RdC dovrebbe risultare come reddito di un’unica persona, ossia quella che lo ha richiesto.
      Distinti saluti

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  11. L’Assegno sociale sostituivo invalidita totale e anch’esso incrementato al milione a 67 anni.Se anticipano agli invalidi totali a 18 anni anziché a oltre 60 anni,allora incrementano al milione anche l assegno sociale sostitutivo invalidita totale.

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  12. Io non ho capito…se mio figlio invalido al 100 % 100 vive con me e mio marito che abbiamo entrambi uno stipendio come viene fatto il conteggio. Ha diritto all’aumento??

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    • Gerarda ha diritto sì all’aumento conta il reddito personale di suo figlio o al più quello coniugale nel caso fosse sposato, giacché vive in famiglia NON conta quello famigliare

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      • Questo è un contro senso abissale….figlio invalido al 100% non coniugato ma che vive in una famiglia con un reddito familiare ammontante a 1 milione di euro ha diritto all’aumento!!! Invalido al 100% coniugato, con un reddito personale pari a 0 e con un reddito familiare che non supera i 15.000 euro non ha diritto all’aumento. Roba da matti!!!

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        • Antonio familiare o coniugale che non supera i 15 mila? perché il reddito familiare non conta, quello coniugale, se é spostao si, mi rendo conto del paradosso ma così é-

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  13. Salve vorrei sapere chi non è invalido civile 100% ma comunque in possesso di pensione civile sordo/cieco ha comunque diritto alla maggiorazione pensione reddito permettendo ?esempio uno avesse 60% invalidità ma percepisce pensione di invalidità come cieco ha diritto cmq all’aumento? Grazie

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  14. Buongiorno, a leggere questo esauriente articolo quello che ho capito è che io invalida e inabile al 100% ma coniugata con un lavoratore dipendente non avrei diritto all’aumento. Esatto?

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        • Luigi abbiamo ripetuto all’infinito che solo chi ha il 100% di invalidità potrà beneficiare dell’aumento. Vi chiedo di leggere gli articoli, perché rispondere sempre all’infinito le stesse cose é complicato e vuol dire spendere un ‘infinità di tempo

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  15. io vivo con mia madre e mio padre____ io con pensione di invalidità al 100% e accompagnamento senza altri redditi avro diritto al aumento

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  16. A quanto pare e una vergogna ..e sopratutto e una vera presa per i fondelli …io mi auguro essendo coniugato e avendo il 100% percepisco già la maggiorazzione di 10.33 e mi aspetto di percepire l importo massimo di 651 … sicuramente ho un reddito basso poiché l inps mi da già la 10 .33 in più

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  17. Io prendo la pensione del invalidità e prendo anche l’accompagnamento e vivo con i miei genitori che prendono la pensione sociale posso sapere se mi tocca l’aumento

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  18. Praticamente l’aumento non lo prenderà nessuno..Esempio il sottoscritto purtroppo inabile 100% con euro. 297,14 di pensione più RDC di euro 500 quindi, se conta ai fini dell’aumento il RDC, non ne avrò diritto e come me quasi tutti. Se coniugato e il coniuge percepisce un reddito da pensione/lavoro/ecc. niente aumento. Se coniugato ma disoccupati ed ovviamente entrambi con RDC niente aumento…Ma in Italia come le fanno le leggi con il sedere…PAZZESCO…Ennesima presa in giro

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    • È tutta una presa in giro! E dire che speravo davvero bello aumento della pensione…ma…fatta la legge trovato l inganno,si divorzia .vogliono questo?!senza parole…ma in che razza di stato viviamo?!?!vergogna!

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    • Esatto una grandissima cavolata ce da dire però che anche se inabili il reddito di cittadinza ci è stato dato sino a quando erano 286 euro ora con l’aumento calcolano anche il reddito di cittadinanza una grossa truffa ma dallo stato alla fine è stato sempre così sono bravi solo a truffare le persone.

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  19. SALVE e buona domenica , nel ringraziare il dott. Massimiliano x la spiegazione e la redazione di P.X T ,vorrei porre la mia domanda ancora una volta poiche non riesco a venirne a capo,essendo inv. 100 x 100 c0n acc. 287,00 x13 piu acc. sono contitolare di pensione di reversibilita con mia madre .il mio CUD e 3594,00, volevo sapere se quando ci sara l aumento ,tocchera anche a me .faccio presente che mia madre percepisce lei intera quota anche mia. grazie ancora .

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    • Buongiorno Giuseppe,
      le ho già risposto due volte ma nessuno dei miei due commenti è stato postato probabilmente perché la domanda purtroppo non è molto chiara ed è variata da quando l’ha posta la prima volta, motivo per cui anch’io ho fatto confusione:
      inizialmente mi aveva accennato della pensione di reversibilità di sua madre concludendo che lei non percepiva alcun reddito… ora accenna al SUO CUD (ma ormai da tempo è noto come CU) dove i redditi dichiarati sono pari a 3594,00 euro (c’è una bella differenza tra 0 e 3594,00).
      Una cosa è certa: la pensione di reversibilità fa reddito, tuttavia se questa viene percepita da sua madre non influenzerà l’aumento.
      Tornando alla CU questa (come ogni altra dichiarazione dei redditi) tiene anche conto dei dati relativi al coniuge e ai familiari a carico. Nella sua precedente domanda lei aveva scritto (mi sto ripetendo, lo so, ma cerco di seguire un filo che abbia una qualche logica) di vivere con sua madre senza percepire nessun reddito e poiché quest’ultima riceve la reversibilità dovrebbe essere lei, signor Giuseppe, a risultare a carico… Tuttavia i fatti restano assai nebulosi poiché accennando alla CU scrive: “il mio CUD” e allora, se fosse realmente a carico, non dovrebbe comparire alcuna entrata.
      Non posso che fare tutte le ipotesi possibili:
      1) Lei riceve solo la pensione d’invalidità senza nessun altro reddito poiché la reversibilità viene percepita da sua madre: in questo caso l’aumento le spetta per intero (ma allora da dove viene la somma della sua CU pari a 3594,00 euro?).
      2) Lei riceve la pensione d’invalidità più un reddito di 3594.00 euro (a mio modesto avviso la conclusione che ha più senso) come attestato dalla CU (ex CUD) e anche in questo caso la reversibilità non è imponibile perché ricevuta da sua madre: qui l’aumento ammonterà a [8469,63 – (3594,00 + 3728,53)]/13 = 88,23 euro.
      3) Lei, pur non percependo nessun’altra entrata ma essendo contitolare della reversibilità, risulta soggetto all’IRPEF attraverso la sua CU della percentuale della prestazione ai sopravvissuti (o reversibilità che dir si voglia) assegnatale la quale ammonta a 3594,00 euro e l’aumento sarà lo stesso del punto 2.
      Per informazioni più dettagliate le consiglio di rivolgersi ad un patronato/CAF (magari quello al quale ha consegnato il CUD) chiedendo delucidazioni al riguardo.

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      • LA RINGRAZIO ESAUSTIVO, PRECISO DETTAGLIATO E SOPRATUTTO MOLTO GENTILE NEL DARE A TUTTI UNA RISPOSTA , AD OGNUNO QUELLA CHE SERVE . NELLA MIA HA CENTRATO TUTTO ED IL PUNTO 2 E QUELLO CHE DOVREBBE AVVICINARSI ALLA MIA SITUAZIONE- GIUSTO X DOVERE DI CRONACA-LE RIPETO IL MIO STATUS IO X 13 -287,00 ,PIU ACCOMPAGNO . POI DA 3 ANNI MI ARRIVA EX C U D, L ULTIMO DI 3594,00 SONO STATO E SONO ANCORA A CARICO FISCALE DI MIA MADRE ESSENDO CELIBE E VIVENDO CON LEI . MA I 3594,00 SONO SOLO SULLA CARTA PERCHE IO DI QUESTI SOLDI NON VEDO NULLA XCCHE EROGATI A MIA MADRE . IO SONO CONTITOLARE INSIEME A LEI DI PENSIONE DI REVERSIBILITA CAT. E L. . comunque seguiro suo consiglio . GRAZIE

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  20. Articolo interessante dove tutto e’ stato spiegato bene. Adesso dobbiamo solo attendere una circolare Inps per capire le modalita’ e i tempi. Da capire se si deve fare domanda o tutto andra’ in automatico. Teoricamente dovrebbe essere in automatico per chi ha una disabilita’ grave del 100% coniugato o meno ,ma si sa come vanno le case. Grazie Erika dell’articolo

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      • Buongiorno erika questo aumento per gli invalidi e proprio la goccia che fa ancora arrabbiare …Io sono invalido all’80% è un reddito intorno hai 6000 €annui sono impossibilitato di lavorare e costretto ad arrancare ,le sembra giusto che devono tagliare fuori noi che lo stesso siamo invalidi,ma di serie B…. senza invece elaborare un piano per tutti in base alla propria invalidità …grazie e auguri

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      • Io chiedo a tutti Voi un parere. Considerati i limiti stringenti di tale aumento, non Vi sembra una presa per i fondelli ??? Prima di tutto questo la pensione d’invalidità non faceva reddito mentre adesso tutto cambia. L’accompagnamento non fa testo ma l’invalidità sì.
        Viene aggirata la sentenza della Corte Costituzionale “a mio parere”.
        Non si può annunciare tale aumento considerato che non ha nulla di veritiero per moltissime persone. Lascio a Voi commentare.

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        • Gentile signor Vittorio, il commento è molto semplice:
          Non è assolutamente vero che “Viene aggirata la sentenza della Corte Costituzionale (…)” visto che TUTTO quello che è stato riportato (i cosiddetti “paletti”, le soglie, il conteggio della pensione d’invalidità base etc.) compare proprio nella Sentenza.
          Naturalmente lei ha pienamente ragione a sentirsi “preso per i fondelli” ma la colpa non è di questo governo, come scrivono tutti, ma di quello che ha emanato la legge 448/2001 contenente l’articolo 38. Per correttezza non farò nomi ma è facile risalire al premier di quel governo…

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    • Non vorrei rovinare le nostre speranze (invalida al 100% redditi 0 perché studente) ma temo che sia come ha spiegato sopra, ovvero che solo con redditi 0 si avrà la somma massima. Sarebbe interessante capire cosa loro intendono per “anticostituzionale”. Con 8000 e qualcosa annui non so quanto si possa vivere dignitosamente nel rispetto di cui che si legge appunto nel articolo 38.
      Lo stato non darà mai soldi a sufficienza per chi non può lavorare questo e un dato di fatto.

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    • Cioè ancora non avete capiti che fatta la legge è trovato l’inganno? Meglio di così hanno fatto di tutto perché siano veramente pochi a prendere questi soldi, loro si l’avranno la faccia dicendo noi l’abbiamo fatta la legge dunque di cosa vi lamentate! Di nulla probabilmente quei soldi finiranno nelle tasche sbagliate come spesso succede in Italia. È inutile girarci intorno affinché avremo a che fare von persone del genere nessuno avrà mai i suoi diritti questi pensano ai loro vitalizi che prenderanno per generazioni mentre noi per pochi euro ci trovano tutte le fregature possibili e impossibili, cercano di non farti capire nulla con articoli che forse nemmeno esistono se l’inventano e poi lo fanno diventare leggi tanto ormai possono tutto, che schifo ma cadrà questo Governo e questi 4 legislatori che non sanno nemmeno quello che scrivono perché se lo sanno è ancora peggio! Sempre io.

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    • Grazie al dott. Massimiliano e alla dottoressa Erica Venditti per questo interessante articolo. Pur non riguardanomi in prima persona, dato che non sono coniugata, l’ho letto con grande interesse.
      In effetti il ragionamento del dott. Massimiliano riguardo a questo possibile cavillo non fa una piega. Aspettiamo la circolare Inps… sperando che sia le settimana decisiva per saperne qualcosa di più.
      Grazie al vostro aiuto ho fatto i miei calcoli e questo dovrebbe essere l’aumento che mi spetta. Salvo sorprese ovviamente…
      [8469.63 – ( 0+3862,82 ) /13] = 354, 37

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