Se non ci saranno cambiamenti nella prossima legge di bilancio, è previsto un sostanzioso aumento delle pensioni per il 2023, questo a causa della rivalutazione delle stesse legata all’inflazione. Stando a quando riportano quotidiani ed esperti, questo sarà il “più grande aumento degli ultimi 40 anni”. Ma questo adeguamento quanto porterà nelle casse dei pensionati? Andiamo a vedere cosa dicono le prime simulazioni e tutte le ultime notizie sull’amento delle pensioni previsto per il 2023.
Aumento Pensioni 2023: come funziona la rivalutazione legata all’inflazione
Per capire al meglio il perché e il quanto dell’aumento delle pensioni nel 2023, partiamo dal capire come funziona il sistema di indicizzazione degli assegni pensionistici. Le pensioni sono infatti rivalutate in base al loro importo, e nel dettaglio si avrà una rivalutazione al 100% dell’inflazione per gli assegni fino a 4 volte il trattamento minimo (2.062 euro al mese); una rivalutazione al 90% dell’inflazione per gli assegni compresi tra 4 e 5 volte il minimo (2.062-2.578 euro al mese) ed infine una rivalutazione al 75% dell’inflazione per gli assegni sopra 5 volte il minimo (sopra 2.578 euro al mese).
Per il 2023 l’aumento sarà consistente perché oltre all’inflazione dell’anno in corso, sarà considerata anche la la differenza dello 0,2% per il 2021 derivata dal fatto che lo scorso anno, il Tesoro fissò una rivalutazione dell’1,7%, mentre l’ISTAT in seguito ha stabilito l’1,9% per il 2021. SI parte quindi da questo conguaglio dello 0,2% a cui sarà poi aggiunta l’inflazione per il 2022. Al momento è presto per sapere con esattezza a quanto ammonterà la percentuale del tasso di rivalutazione che verrà accertato a fine anno, ma si possono fare delle ipotesi. Secondo le stime della BCE infatti inflazione nel 2022 sarà del 6,8%, quindi oltre tre volte quello dello scorso anno.
Aumento Pensioni 2023, simulazione degli importi dopo l’adeguamento all’inflazione
Di quanto aumenterebbero quindi le pensioni nel 2023? Se fosse confermata l’inflazione al 6,8% più lo 0,2% di conguaglio tenendo conto della rivalutazione in base ai diversi importi, si avrebbero aumenti consistenti. Ad esempio per una pensione di 1000 euro mensili, l’aumento sarebbe di 70 euro al mese (il 7% di mille euro), ossia 840 euro in più all’anno! Un aumento davvero consistente, come probabilmente mai si è visto nella storia delle pensioni italiane. Per chi ha una pensione di 2000 euro l’aumento sarebbe addirittura 140 euro al mese essendo ancora rivalutata al 100%.
Le pensioni più alte prenderanno in proporzione meno, l’aumento per quelle sopra i 2000 e fino ai 2578 sarebbe del 6,3% mentre scenderebbe al 5,25% (il 75% dell’aumento ipotizzato del 7% dell’inflazione) per le pensioni elevate sopra i 2578 euro. Per l’assegno sociale, oggi pari a 468,11 euro, l’aumento sarebbe del 100% dell’infazione e si salirebbe quindi a poco più di 500 euro.
Ovviamente i costi per la previdenza sono già molto elevati, e non è detto che il Governo Draghi da qui a fine anno non voglia provare a intervenire modificando i criteri di rivalutazione delle pensioni attualmente in essere. In ogni caso però difficilmente si lavorerà sulle pensioni più basse, provando al massimo a limitare gli aumenti per le fasce di reddito più alte in modo da limitare parzialmente l’esborso dalle casse dello stato.
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LA PENSIONE MINIMA ENASARCO VIENE ADEGUATA AL MINIMO DI 600,00 EURO STABILITO DA BERLUSCONI?
durante il periodo lavorativo pagavo i contributi al 100% e ( e che contributi )non mi hanno mai fatto sconti nemmeno di un centesimo , mi sembra molto discriminatorio e fortemente iniquo la rivalutazione delle pensioni al 75 % che il governo mette in atto sulle pensioni sopra 5 volte il minimo. penso che queste ultime pensioni non sono state regalate ma sudate e pagate profumatamente con i contributi durante il periodo lavorativo .
Buongiorno! Desidererei ringraziare, moltissimo, tutte le Istituzioni, l’Inps, le Associazioni di Categoria, i Sindacati e la Redazione di Pensioni per Tutti. Spero che, da settembre, anche le pensioni degli invalidi civili parziali, beneficino della rivalutazione. Grazie infinite a tutti!
Non ci sono commenti perché non li pubblicate, semplice.
Scusi Salvatore il collega ha provevduto a scrivere per aggiornarvi in questi giorni ma era solo,sono stata in vacanza 2 settimane, da oggi approvo e mi metto in linea con i precedenti. Perdoni il ritardo e grazie per aver continuato a scrivere
Gentile dottoressa,
mi scuso per l’uscita poco felice. Apprezzo e stimo il vostro lavoro soprattutto perché ospitate tutte le idee e non siete schierati politicamente.
Grazie.
Buongiorno a tutti! Le pensioni degli invalidi civili parziali, da settembre, beneficeranno della rivalutazione? Grazie infinite a tutti!
Secondo me è pura illusione. Sicuramente il governo (qualsiasi colore abbia) troverà il modo di riportare l’aumento sotto il 2% se non meno. Un altro banco di prova per chi andrà a guidare l’Italia dopo il voto, sempre ammesso che il governo Draghi non venga prolungato più o meno legalmente (ricordiamoci che c’è ancora Mattarella sul colle…).
Comunque contesto il paragrafo dove Stefano Rodinò ha scritto “… modo da limitare parzialmente l’esborso dalle casse dello stato”. In realtà lo Stato eroga solo il conguaglio al bilancio INPS che si potrà avvalere di un maggiore gettito sia per l’aumento dei contributi previdenziali e sia per la migliore opportunità di investimento degli asset posseduti.
Infine sottolineo come la decurtazione della percentuale per gli assegni più alti, pratica perpetrata da anni, sia anti-costituzionale e sia uno dei meccanismi finanziari per cui si sta eliminando il ceto medio dalla società italiana. La percentuale decurtata erode anno dopo anno il potere di acquisto di almeno il 4% ogni dieci anni che sembra poco ma si accumula in continuazione.
Buon pomeriggio a tutti! Le pensioni degli invalidi civili parziali, da settembre, beneficeranno della rivalutazione? Grazie infinite a tutti!
mi piacerebbe sapere se qualcuno ha mai pensato ali invalidi totali?
L’aumento sé fosse del 6,8% per Noi invalidi sarà sempre e solo la solita miseria visto che prendiamo 291€ e anche con il 7% non cambia nessuna situazione. Perché non tornare su certe materie delle leggi assurde fatte per l’aumento al milione ad esempio togliere il reddito del coniuge che non e’ compatibile con l’aumento che dovevamo prendere,l’invalidità e’ personale perché guardare le tasche del coniuge anche loro hanno una vita a sé anche se siamo sposati il suo stipendio non e’ in base a quello che faccio o che sono io perché guardarlo in questo caso? Per risparmiare non c’è altro motivo,ma per i Vostri vitalizi non l’avete fatto il reddito del coniuge non viene guardato come mai siamo così diversi?
Buongiorno vorrei sapere se i pensionati Enasarco, godranno del beneficio. Grazie
Buon pomeriggio a tutti! Le pensioni degli invalidi civili parziali, da settembre 2022, beneficeranno della rivalutazione? Grazie infinite a tutti!
Questa è una buona cosa ma che rende ancora una volta più vergognosa la differenza tra “Ricchi ” e “Poveri “. Ma perché non si fa mai una cosa solamente di giustizia ed equità dando i 140€ a chi prende la pensione sociale che arriverebbe alla misera cifra di circa 600€ che da 480€ sarebbe comunque un aiuto pessimo ma accettabile e non si danno 30€ di aumento a chi ne prende già 2000 di €? Ma è così difficile in questa sempre più vergognosa nazione smetterla di aiutare sempre i ricchi e dare almeno per una volta un aiuto ai più poveri? Ma perché Politici Tutti e Sindacalisti non hanno fatto (Nessuno) neanche una proposta di questo tipo e poi ci stupiamo se poi nessuno va più a votare quando per quanto mi riguarda queste persone mi fanno solamente Vomitare scusate il termine. Non c’è più nessuno che difende veramente il potere d’acquisto di operai e Pensionati e cerca di renderci un po’ di dignità visto oltretutto che siamo il motore dell’economia. Guardiamo in faccia la realtà se non c’erano i Pensionati e i semplici dipendenti( siano stati essi operai, dipendenti dei supermercati o degli ospedali come gli altri settori che ben conosciamo) chi avrebbe retto l’Italia nella Pandemia i Ricchi o le Persone cosiddette Normali o del ceto Povero e Medio di una volta? Fatemi sapere cosa ne pensate di questi miei pensieri, grazie redazione per aver dato spazio a questo mio sfogo e buona giornata a tutti
Signor Mog, non sono del tutto d’accordo con il suo pensiero. Fermo restando che stipendi e pensioni dovrebbero consentire una dignitosa esistenza per tutti e che il loro potere di acquisto dovrebbe essere salvaguardato, da decenni contratti di lavoro nazionali e pensioni sono a due velocità: da una parte gli assegni più modesti che godono di aumenti completi e dall’altra a scalare chi si vede riconosciuta solo una parte degli aumenti.
Il problema è che l’erosione del potere d’acquisto c’è per tutti e il fatto che un soggetto riceva il doppio di un altro non è frutto del caso ma in generale di una diversa condotta lavorativa e sociale cominciata dalla scuola e proseguita, con alterne fortune, per tutto il resto della vita.
La cosa corretta secondo me è porre un tetto all’assegno pensionistico erogato dall’INPS, ad esempio 3.000 Euro/mese, lasciando piena libertà a ciascuno di integrare la cifra con le varie coperture private pagate dal soggetto senza pesare sul pubblico.
I nostri governanti hanno seguito la strada opposta e cioè sperperare il denaro dello stato facendo credere che la pensione integrativa sia la strada per risolvere il problema delle basse erogazioni statali in futuro.
Come al solito non si pianifica, non si guarda più lontano dell’orizzonte delle prossime elezioni e si prendono i soldi dove sono abbondanti e facili, anche se di fatto si ruba a chi queste risorse ha accumulato con lavoro e fatica (vedi Fornero).