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Pensioni, ultime oggi 7 maggio su quota 41, esodati, opzione donna: ‘piedi per terra’

Le ultime notizie sulle pensioni ed in particolare le ultime dichiarazioni rilasciate da differenti esponenti politici sul futuro di quota 41, esodati e proroga opzione donna avevano fatto ben sperare i nostri lettori; ieri si era persino ipotizzata una svolta vicina per il proseguo di opzione donna al 2019 e per la nona salvaguardia degli esodati. Così come nei giorni scorsi i vicepremier Di Maio e Salvini, il sottosegretario al Ministero del Lavoro Durigon e il Presidente Inps Tridico avevano detto che la quota 41 sarebbe stata la prossima sfida del Governo.

Oggi ci sentiamo di pubblicare anche il parere di quanti ritengono importante rimanere con i ‘piedi per terra’, perché, sebbene le elezioni siano prossime e le promesse ‘spuntino come i funghi’, dicono tra le righe quanti manifestano prudenza nel leggere determinati exploit sul ‘tutto é prossimo e raggiungibile‘, é sempre meglio non creare false illusioni. Dopo aver letto anche alcune precisazioni fate da Il Sole 24 Ore e Today, sulla quota 41 in primis e sugli scarsi margini di manovra possibili, vista la difficile congiuntura economica attuale, anche noi non vorremmo illudere nessun lavoratore, ragione per cui preferiamo dare sempre voce alle ‘due campane’ quelle ottimiste e quelle che paiono orientate al fidarsi meno.

Pensioni 2019, esodati: l’avvertimento di Metassi, le soluzioni saranno all’altezza?

Ripartendo dal dettagliato resoconto dell’esodata Gabriella Stojan che abbiamo pubblicato ieri, Luigi Metassi, amministratore del Comitato Esodati licenziati e cessati , ha voluto commentare sul nostro sito dando il suo prezioso punto di vista:Sarei però cauto nel nutrire eccessivo ottimismo sulle aspettative. Cautela perché le modalità dell’incontro, molto informali nonostante le grandi aspettative dei giorni precedenti, lasciano spazio solo a due ipotesi: o si è trattato dell’ennesimo fuoco di paglia, utile soltanto ad acquisire facili consensi, oppure è servito semplicemente a preparare la strada ad un provvedimento già abbondantemente definito che non è la salvaguardia o comunque non è quello che serve e che è dovuto agli esodati. Poi mette in guardia dal modo in cui alcuni rappresentanti degli esodati sono stai rassicurati, le dichiarazioni sono avvenute, dice Metassi, post comizio e potrebbero dunque lasciare il tempo che trovano, visto la non ufficiosità del luogo: “Gli incontri “in piazza”, specie quando avvengono nel bel mezzo della bagarre del dopo comizio e non in una sede a latere, più riservata e opportuna, solitamente lasciano il tempo che trovano e il tempo che hanno trovato è quello di un governo che disconosce il vulnus costituzionale perpetrato nei confronti degli esodati, che manco sa o vuole approfondire ragioni e definizione degli esodati e che punta a derubricare il legittimo diritto in provvedimenti alternativi e penalizzanti (in molti casi anche pesantemente) che ridurrebbero l’immagine di un governo democratico del terzo millennio a quello di una signoria d’altra era in vena di magnanimità”.

Poi ci tiene a precisare, che qualche esodato potrebbe beneficiare di eventuali modifiche ad attuali provvedimenti, ma che la gran parte resterebbe nel limbo odierno, ragione per cui , solo una nona salvaguardia potrebbe mettere davvero fine al dramma degli esodati ancora in trappola, nessun altro provvedimento potrebbe ricomprendere in toto le 6.000 persone ancora in attesa di giustizia. “Vero che una parte di esodati (e non soltanto loro), con qualche aggiustamento sui requisiti, magari con una rivisitazione della “pace contributiva”, potrebbero approdare alla “Quota 100”. In fondo, per gli esodati sono trascorsi più di sette anni e i 62 anni non sono più un traguardo lontano per diversi di loro ma, poco o tanto (si pensi a chi è lontano dai 38 di contributi), anche loro subirebbero un danno economico che sarebbe direttamente proporzionale agli anni contribuzione mancanti e alla minore età rispetto ai 67 anni. Tutto questo, senza tenere conto che una simile soluzione, volendo limitare la citazione ai riferimenti più significativi, sarebbe in aperto contrasto con gli artt. 3 e 38 della Costituzione e con le sentenze costituzionali 822/1988 e 70/2015″.

Poi basito dall’atteggiamento di certi comitati che sarebbero disposti ad accontentarsi delle briciole, allineandosi alle posizioni confuse del Governo, dice critico, sperando di spronare chi dovrebbe avere cari i propri diritti: “Non solo stupisce, anzi allibisce, la posizione di certi comitati che, senza mai aver esperito la via del diritto, si sono subito allineati sulle posizioni rabberciate e confuse del governo. Il fatto stesso che al comizio del 3 maggio, tali ipotesi siano state riproposte al sen. Salvini, di fatto isolando le richieste di Gabriella Stojan, non depone certo a favore delle attese della categoria degli esodati. Può costituire soggettivo oggetto di speranza per alcuni e infatti, anche nel nostro comitato non manca chi, facendosi i conti in tasca, si dice favorevole ad una conclusione di questo tipo. Un comitato però si costituisce per sostenere cause comuni e la linea che adotta non può derogare dalle motivazioni di fondo che stanno alla base della sua stessa costituzione e questo, in questo frangente molto più che nei precedenti, mi pare che molti lo abbiano dimenticato. Che si tratti di esigenze soggettive, che si tratti di disperazione o di scarsa avvedutezza, poco conta”.

Preoccupato da quel che potrebbe emergere in un futuro provvedimento, ricorda, a conclusione del lungo commento che ci ha rilasciato, che non serve affatto una soluzione onnicomprensiva, ma ora più che mai il calvario degli esodati potrà trovare pace solo con la nona salvaguardia:Quello che conta è che al governo non interessa sapere chi sono gli esodati, non interessa definirne i requisiti dai quali determinarne la platea, non vuole riconoscere le precise responsabilità dello Stato nei loro confronti ma, cavalcando l’onda degli esodati, vuole un provvedimento spendibile come soluzione omnibus di ogni criticità ereditata. Una soluzione che, proprio perché cercata onnicomprensiva, non potrà che essere salomonica lasciando nel guano una parte degli esodati e non soltanto di loro. Una parte che, come sempre accade in queste circostanze, sarà quella attualmente già più disagiata e bisognosa, più di tutti, di urgenti ed appropriati provvedimenti. Una parte di società della cui esistenza sarebbero tutti pronti a negarne l’esistenza, ancor più di quanto abbiano finora tentato di fare nei confronti degli esodati. A conclusione di queste considerazioni, pur ringraziando Gabriella Stojan che, in quel difficile contesto, ha presentato richieste fondate su questioni di diritto, devo osservare che, se non saranno gli stessi esodati a ritrovare una comunanza di obiettivi, ad oggi assai frammentata e diversificata, se non saranno gli esodati a riprendersi la scena ringraziando e congedando i cosiddetti “capi storici”, temo che non ci sarà nessuna sanatoria per gli esodati e le pezze che potrebbero apporre saranno probabilmente ancora peggio del danno che si vorranno vantare di aver sanato. Preoccupata dalle facili promesse a favore delle donne anche Orietta Armiliato.

Opzione donna al 2019 certezza o facile illusione?

L’amministratrice del CODS, che a seguito del nostro articolo di ieri, in cui si parlava di svolta vicino per la proroga di opzione donna, ci ha tenuto a precisare: ” Naturalmente ci si augura davvero che quanto prima si chiuda positivamente questo capitolo per le lavoratrici che desiderano pensionarsi tramite questa misura ma solo pensare, per altro proprio in questi giorni, che la cosa “Sembri fatta” ci pare eccessivo, anche perché chi conosce le procedure, sa bene che il percorso di un Progetto di legge non è immediato, specie se non presentato direttamente dal Governo ma da un ramo del parlamento.

Va detto, infatti che stiamo parlando di un PDL e non di un Ddl come ingannevolmente é stato detto e scritto un po’ ovunque a partire dal Sottosegretario Durigon, mentre l’On. Murelli é l’unica che correttamente ha scritto che si tratta di una PDL ed estrapolo testuale quanto la stessa ha pubblicato sul suo profilo:
🔺”La nostra PDL sul #Lavoro vuole dare più tutela alle donne e a tutti i lavoratori”🔺Tutto ciò può sembrare insignificante se non banale ma, non é proprio questione di lana caprina, magari in un prossimo post approfondiamo le differenze, in maniera che si possa meglio comprendere.

Infine conclude il post invitando, attraverso un hashtag,le iscritte e quante ambiscono alla proroga di opzione donna a restare, almeno fino a prova contraria- fatti e non parole- con i #piediperterra, giusto per evitare spiacevoli illusioni, che in passato hanno già lasciato molte , ad oggi escluse, con l’amaro in bocca. La stessa prudenza é bene consigliarla ai precoci, come ricordavamo ieri nel nostro articolo, giacché anche per loro potrebbero esserci amare sorprese nonostante le recenti promesse.

Pensioni, quota 41 solo propaganda, ma difficile da realizzare?

Purtroppo le ultime due considerazioni fatte dal sito Today e da Il Sole 24 Ore sembrano allontanare le speranze sulla quota 41, data , invece, come prossima sfida certa del Governo, che aveva detto di averla tra gli obiettivi primari. L’analisi di Today fatta nell’editoriale sulla riforma pensioni, é davvero lucida: le priorità della Lega, semmai ci fossero eventuali margini di manovra, che al momento sembrano impossibili, giacché occorrono 23 mld da destinare alla sterilizzazione dell’Iva, andranno verso il taglio alle tasse e non verso la quota 41. Un obiettivo previdenziale che parrebbe, per il 2020, ancora troppo ambizioso e proibitivo dati gli elevati costi che richiederebbe.

Dello stesso parere Il Sole 24 Ore che sostiene che abbassare il requisito dell’anticipo pensionistico a 41 anni farebbe salire la spesa previdenziale di altri 12 miliardi che potrebbe essere non sostenibile per la già debole economia italiana. Tutto fumo dunque quanto annunciato nei giorni scorsi dagli esponenti politici che avevano promesso una quadra anche per gli esclusi, con la concessione della quota 41, della salvaguardia per gli esodati e del proseguo di opzione donna, o eccessivo pessimismo degli amministratori di alcuni comitati e di alcuni media? Diteci la vostra nell’apposita sezione commenti, il vostro parere ci aiuterà come sempre ad avere una visuale a tutto tondo.

Erica Venditti

Mi chiamo Erica Venditti, classe 1981. Da aprile 2015 sono giornalista pubblicista Scopri di più

Questo articolo ha 5 commenti

  1. Timoty Marrion

    Mamma mia quanto astio ha la signora del CODS… ha forse perso qualcosa ?
    speriamo invece che tutto si concluda bene e che la GUFA smetta di Gufare

    1. Erica Venditti

      Non ci trova concordi col commento, pensiamo che lei come D Achille, Metassi e tanti altri cerchino solo di tutelare i loro scritti dalle facili illusioni, pubblichiamo cmq il commento per ‘libertà di pensiero.

      1. Timoty Marrion

        Enrica Venditti

        a dire il vero non conosco il D-achille e Metassi.

        a me sembra che la raccolta dei punti di vista di una @solista non sia sufficiente a rappresentare la platea femminile. Rappresenta solo una minima e ridotta parte delle donne e probabilmnete solo di una parte politica

        vorrei leggere qualcosa di più esteso ed allargato con i vari punti di vista.

        forse troppo?

        1. Erica Venditti

          Assolutamente no infatti abbiamo spesso pubblicato il parere opposto di chi come la Viscovich, amministratrice del gruppo opzione donna le eescluse, é certa che la proroga vi sarà . Il nostro compito é informare a 360° gradi poi ognuno patteggia per chi crede, ma l’informazione é questa, che piaccia o meno, nessuna censura.

        2. Erica Venditti

          Ci dica la sua Timoyy Marrion, saremo lieta di pubblicarla

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