Moltissime le novità che emergono in queste ore sulla riforma pensioni, e spaziano, in attesa del decreto, che pare nuovamente in ritardo, sui temi più caldi: nuova opzione donna, esodati, quota 100 e 41. Per questo abbiamo pensato, data la confusione che emerge tra i lavoratori, di farvi una sintesi aggiornata
Molti effettivamente ancora i dubbi sulla proroga dell’opzione donna e sullo stop dell’adv, mentre le misure con i requisiti più chiari, come la quota 100, non convincono per nulla, nemmeno i sindacati. Vediamo il punto su tutti questi argomenti al 10 gennaio.
Riforma Pensioni 2019: in cosa consiste la nuova opzione donna?
Vi é chi non la considera una proroga, chi crede che ormai sia una misura strutturale, chi ogni giorno ci fa domande per comprendere se ha o meno i requisiti pensionistici per accedere alla quiescenza dal 2019. Questo ad oggi il clima confusionario e ricco di apprensione che si respira sui social, un giorno le donne credono di poter andare in pensione, il giorno dopo scoprono di essere fuori.
Insomma tutti attendono con ansia di poter leggere il decreto quota 100 che dovrebbe contenere anche la proroga della misura. Ad oggi pare esserci una nuova bozza del decreto che così cita all’art 16: ” Il diritto al trattamento pensionistico anticipato secondo le regole di calcolo del contributivo previste dal decreto legislativo 30 aprile 1997, n° 180, é riconosciuto nei confronti delle lavoratrici dipendenti nate entro il 31 dicembre 1960, e delle lavoratrici autonome nate entro il 31 dicembre 1959 le quali abbiano maturato un’anzianità contributiva pari o superiore a trentacinque anni al 31 dicembre 2018.
Ecco le prime reazioni sui social, delle donne che per poco, resterebbero comunque fuori, iscritte al gruppo ‘opzione donna le escluse’, Mariella Bonotti, scrive: “NUOVA BOZZA Un passo avanti è stato fatto. Ora attendiamo la Proroga anche per le nate nel 1961″. Elisabetta Cozzani, critica dalla sua, facendo notare che anche rientrassero le nate nel 61, il problema si porrebbe a giorni per le nate del 62, ha scritto, invece: “Ma voi non potete lottare ognuna per il proprio anno di nascita, è sempre la solita faccenda italiana. Dovete chiedere che decada il termine “sperimentale”, terminato di fatto con il 2015 e tentare di ottenere la messa a regime del trattamento. Scusate se mi permetto, ma qualcuno dovrà pur arrivarci fra voi a comprendere che non esiste odiare la vicina di casa perché più vecchia”. Per quanto riguarda gli esodati, invece, tutto risulta in alto mare, dunque oggi esausti di essere esclusi anche da questa legge di bilancio 2019 sono scesi in piazza a Roma i richiedenti la nona e definitiva salvaguardia degli esodati.
Riforma pensioni per Esodati: questa deve essere la priorità del Governo
Il Comitato Esodati Licenziati e cessati ha organizzato oggi 10 gennaio 2019 dalle 10 alle 13 un presidio degli esodati non salvaguardati a Roma davanti al Ministero dello Sviluppo Economico, lo scopo ottenere la salvaguardia dei 6.000 esodati esclusi dai precedenti interventi. I manifestanti hanno lanciato una sorta di ultimatum al Governo affinché si renda conto delle reali priorità del Paese: “presidieremo il Ministero dello Sviluppo Economico fino a quando non verremo ricevuti dal Ministro Di Maio dal quale pretendiamo non più impegni, ma fatti immediati e concreti quali l’inserimento della Nona Salvaguardia per tutti i 6.000 esclusi o nel redigendo “Decreto Milleproroghe” o nel redigendo decreto sulla previdenza previsto dalla Legge di Bilancio 2019″.
Gli organizzatori del Presidio hanno specificato che la mobilitazione procederà anche in altre forme fino a quando l’esecutivo non approverà la definitiva salvaguardia per queste famiglie che attengono venga sanata un’ingiustizia che perdura da oltre 7 anni. Poi riferendosi alle varie dichiarazioni di esponenti del Governo che avevano parlato non più di salvaguardia ma di un’eventuale ‘soluzione ad hoc’, hanno aggiunto: “non siamo interessati ad alcun altro provvedimento diverso dalla vecchia Ottava Salvaguardia rettificata nei termini per riaprirli a sostegno degli esclusi”. Non meno delusi dall’attuale riforma pensioni i precoci , esclusi dalla Ldb 2019, che stanno chiedendo al Governo, lo fanno sui social per voce di Carmen Reitano, una modifica alla quota 100 che li tuteli e li ricomprenda.
Pensioni 2019 ultim0ora oggi: quota 100 per i precoci deve essere 41+59
Così Carmen Reitano in un post facebook, che raccoglie adesioni per una prossima mobilitazione in piazza Montecitorio che dovrebbe tenersi il prossimo 6 febbraio, sintetizzando scrive: La quota 100 beffa i precoci, usciranno prima quanti hanno lavorato meno, e relegherà al lavoro quanti hanno già 41 anni di contributi alle spalle. Per questa ragione, scenderemo in piazza per dire al Governo che non possiamo aspettare il 2022, per la quota 41, e che da subito chiediamo: ” CHE CON UN DECRETO A LATERE, ISTITUISCA UNA FINESTRA IN Q100 DOVE INSERIRE I LAVORATORI PRECOCI PERMETTENDOGLI DI ANDARE IN PENSIONE CON 41 ANNI DI CONTRIBUTI E 59 ANNI DI ETÀ!”.
La riforma pensioni non piace nemmeno ai sindacati, per questa ragione Cigl, Cisl e Uil hanno organizzano una mobilitazione per il 9 febbraio per ribadire al Governo la loro contrarietà ad una riforma che una riforma non é, per dire che la quota 100 non basta, e che molte richieste fatte dalle parti sociali non sono state ascoltate. Mauro D’Achille, amministratore del gruppo ‘lavoro pensioni problemi e soluzioni, ha riferito di essere d’accordo alla mobilitazione, ma ha avanzato le sue perplessità sui tempi della stessa. Eccovi le sue parole
Riforma Pensioni 2019, sindacati preparano mobilitazione, D’Achille: troppo tardi
Mauro D’Achille: “Assolutamente d’accordo con la manifestazione dei sindacati contro questo pacchetto pensioni, ma una critica, sommessamente, mi sentirei di farla: TROPPO TARDI! Oramai la legge finanziaria è stata approvata, il decreto su pensioni e RDC sarà portato stasera in consiglio dei ministri.Manifestazioni e scioperi andavano fatti prima.”
Poi aggiunge: “vero che hanno sempre chiesto di essere ricevuti per aprire, anzi, riaprire il tavolo delle trattative. Ma quando oramai ci si è resi conto che questo Governo si muove in maniera autoritaria, non coinvolgendo le forze sociali, e nemmeno il Parlamento, era allora che si doveva scendere in piazza”. Voi cosa ne pensate?
Che dire, io 66 aprile prossimo, 36 di contributi e dovrò rimanere al lavoro in ospedale fino a 67 anni come da legge Fornero
E per quelle donne che come me maturano i 35 anni a marzo 2019 e sono nate nel 1959? Sempre escluse!!!
Sono in esodata da cinque anni rimasta fuori dalla ottava salvaguardia senza reddito con quaranta anni di contributi in attesa dalla nona salvaguardia ! Se non si fa questo ho vero e da cancellare !!
Carissima Erica,
Comprendo benissimo che per chi fa informazione non sia sempre facile discernere tra le tante, talvolta contrastanti, notizie che provengono dai comitati sui social per cui il mio appunto, le mie puntualizzazioni, non sono rivolte alla sfera professionale che anzi nutre della mia massima stima, ma quanto riportato a nome del Comitato Esodati e Cessati non corrisponde alla realtà. Il nostro Comitato ha indetto il presidio in maniera del tutto autonoma, allo scopo di aprire un confronto in ottica di dare equa soluzione alla vicenda esodati ma non ha lanciato alcun ultimatum alle istituzioni come invece appare dalle dichiarazioni attribuitegli. Diró di più: il nostro Comitato ritiene invece che non siano le minacce la via più opportuna a favorire il dialogo tra le parti. Siamo andati a Roma con le idee chiare sulla specificità del caso esodati e sulle possibili soluzioni percorribili. Altrettanto siamo preparati a rintuzzare argomentando le controproposte inaccettabili ma col confronto ai tavoli e non con velleitarie, inopportune minacce. Se tali dichiarazioni fossero scaturite attraverso altri comitati che, minacciando addirittura una contromanifestazione, hanno forzato ad accettare in delegazione anche altri comitati che esulano dal contesto esodati o che rivendicano questioni che per noi non sono all’ordine del giorno, sarebbe una ulteriore scorrettezza nei confronti del nostro Comitato che si alimenterebbe anche del mancato, sicuramente involontario, distinguo da parte tua.
Questo devo, non a detrimento della immutata stima ma per rispetto della corretta informazione e soprattutto delle sorti di quei 6.000 esodati che, con l’odierna presidio e i colloqui attesi, si stanno giocando, forse in maniera definitiva, il loro futuro e non meritano di venire affossati da dichiarazioni avventate e controproducenti.
Grazie Luigi per la specifica, la prossima volta, prima di fidarci chiederemo di preciso chi ha prnunciato quelle parole.
I due cialtroni litigano su tutto e mediare non sembra facile .Intanto dopo le trivelle si sono rimangiati anche la promessa sui no Vax ,i loro totem stanno cadendo uno a uno come i birilli e somigliano sempre di più ai governi degli ultimi 40/50 anni .Non riescono a fare nessuna riforma promessa tranne i due obrobri ( riforma del lavoro e decreto sicurezza ) ,intanto però un bel condono l’hanno fatto anche loro in barba alla loro onestà .Questi sono peggio di tutti i governi che li hanno preceduti perchè stanno solo aumentando il debito pur di fare due leggi ingiuste e inique .Spero che questo governo slti per aria il prima possibile , ne vale per il futuro dell’Italia .