Al momento stai visualizzando Riforma Pensioni ultimissime novità da Durigon e Boeri su quota 100: pareri opposti

Riforma Pensioni ultimissime novità da Durigon e Boeri su quota 100: pareri opposti

Ne novità sulla Riforma delle Pensioni 2018 di oggi 29 novembre arrivano dal sottosegretario del lavoro Claudio Durigon che è tornato a parlare di quota 100 e soprattutto delle tempistiche di partenza di questa manovra. Nei giorni scorsi Salvini ha ribadito più volte che la quota 100 sarebbe partita a febbraio, ma è Durigon stesso a smentire il suo Leader, riportando che la prima finestra utile sarà ad Aprile 2019.

Infine, vediamo anche le parole di Tito Boeri che ancora una volta attacca quota 100 e spiega come il nome sia sbagliato e ingannevole, durante un intervento sul campo pensionistico effettuato ieri all’Università Bocconi di Milano di cui riportiamo il video a fondo articolo.

Ultimissime notizie sulla Riforma delle Pensioni: Durigon su quota 100: “Si parte ad aprile”

Claudio Durigon, deputato della Lega e sottosegretario del Lavoro, intervistato nella trasmissione radiofonica “L’Italia s’è desta”, su Radio Cusano Campus è tornato a parlare di Riforma delle Pensioni e di quota 100 e ha rilanciato la data di partenza, che non sarà febbraio come detto da Salvini negli ultimi giorni: “Chi avrà i requisiti per andare in pensione, con almeno 62 anni di età e 38 di contributi entro il 31 dicembre 2018, potrà uscire dal lavoro ad aprile del 2019 con laprima finestra utile”.

E aggiunge poi sempre su quota 100 e sul turnover: “Siamo partiti con una riforma annunciata che coprirà una platea di circa 350mila persone. Questa è un’opzione e non un vincolo per il lavoratore, ma crediamo che ci sia un buon tiraggio di quest’azione. A fronte di questo, già nel pubblico impiego abbiamo sbloccato il turnover e ci sarà un rapporto di 1 a 1 tra entrate e uscite”. Infine conclude spiegando che “Ci sarà un risparmio per la pubblica amministrazione. Per quanto riguarda il privato, dove non ci sarà il rapporto sicuro 1 a 1, ci sarà comunque un apporto all’azienda per renderla più economica e più appetibile sul mercato del lavoro”.

Riforma Pensioni 2018 ultime oggi 29 novembre: Boeri su quota 100

Non è invece contento di quota 100 il presidente dell’INPS Tito Boeri che torna a parlare di riforma delle Pensioni e lo fa attaccando il nome di quota 100: “Dovremmo abolire il termine quota 100, è fuorviante, rischia di alimentare illusioni tra chi ha 63 anni di età e 37 di contributi e vià così. Per andare in pensione bisogna soddisfare 38 anni di contributi e 62 anni di età. Altre combinazioni non sono consentite”.

Poi prosegue: “Quota 100 data dalla somma 62-38 è incompatibile con i vincoli tecnici di spesa che sono già nella bozza della legge di bilancio, ora si discute delle modalità per contenerla, per esempio il divieto di cumulo. Dovremmo investire ingenti risorse per impedire alle persone in questa fascia di età di lavorare. Oppure usando il meccanismo di salvaguardia, una specie di rubinetto per far andare alcuni e altri no, ma non è fattibile dal punto di vista giuridico e avrebbe l’effetto negativo di far scappare la gente in pensione appena possibile”. Ecco di seguito il video.

Stefano Rodinò

Classe 1981, ho studiato scienze politiche ad indirizzo Comunicazione Pubblica. Scopri di più

Questo articolo ha 5 commenti

  1. Agostino 2

    Alla fine le cose “in Italia” vanno sempre in una – UNICA DIREZIONE – !!. Per i cambiamenti – in positivo – occorrono le palle che noi “qui” NON ABBIAMO …
    La Francia, ancora una volta, ci sta facendo capire quello che noi “NON SIAMO ..”
    Pregherei la redazione di non censurare -anche- questo mio intervento moderato e civile come gli altri … grazie.

  2. Tony

    Come sembra per i dipendenti satali, nel 2019 ci dovrebbe essere una finestra di 6 mesi , ( fissa o mobile ?) .
    Chi scrive l’8 maggio 2019 matura i 38 anni pieni di contributi con 63 anni di età,
    Quando potrei andare in pensione, sempre se vengano mantenute le promesse ?
    L’assegno più leggero non mi fa paura , quello che temo è la tenuta della mia salute. Grazie !

    1. Erica Venditti

      Tony purtroppo al momento non so darle risposta certa, restiamo in attesa anche noi di un decreto scritto, non sappiamo ancora se le finestre saranno fisse, dovrebbero essere 2 ma non sappiamo quando potrebbero potenzialmente cadere, o mobili, in quel caso basterà contare 6 mesi da maggio 2019. Speriamo al più presto di poter darvi notizie più dettagliate.

  3. ALESSANDRO

    Certamente il buon Boeri non perde occasione per parlare ed anche sparlare. Per cominciare si preoccupa della dicitura di un provvedimento “classificato come quota 100” che è forviante, con la conseguenza che può creare aspettative (che saranno disattese). Ha già dimenticato quante aspettative sono state direttamente disattese da lui personalmente (che prima di arrivare a guidare l’INPS), doveva sistemare l’intera previdenza nazionale e invece…….. Possibile che solo i suoi conti sono giusti e gli altri non capiscono nulla?????’ Ma per tornare alle aspettative, vogliamo ricordare tutte quelle che sono state disattese dal precedente governo, come il blocco dell’aspettativa di vita -l’unica che nessuno si aspettava che fosse confermata- ??? Comunque, ipotizzare l’uso di un meccanismo di salvaguardia, una specie di rubinetto per far andare in pensione, alcuni e altri no, per evitare l’effetto negativo di far scappare la gente dal posto di lavoro appena possibile”, E’ LA CONSEGUENZA LOGICA DELLA COSTRIZIONE SUBITA DA TANTI “FORNERIZZATI”, che sono stati costretti (ed ancora lo sono), con condanna inappellabile e irrevocabile, a restare al lavoro per diversi anni in più (fino a sette anni). Quindi non si aspetti comprensione da chi non vede l’ora di lasciare il lavoro, avendo raggiunto un punto molto alto di saturazione.

  4. Renato

    VISTO L’ESITO DELL’EMENDAMENTO SULL’APE SOCIAL HO UN BRUTTO PRESENTIMENTO SUL BLOCCO DELL’ADV. I DUE FURBONI SI TENGONO LE POCHE RISORSE DISPONIBILI PER L’INULSA QUOTA 100 , E NOI PRECOCI RESTIAMO FREGATI ANCHE STAVOLTA . CERTO CHE DOPO AVER BRUCIATO LA GIOVENTU’ IN FABBRICA ( 15 ANNI AL LAVORO ) FA MOLTA RABBIA VEDERE GENTE CHE VA IN PENSIONE CON 5 ANNI IN MENO DI CONTRIBUZIONE.

Lascia un commento