La Legge di Bilancio 2025 ha completamente insoddisfatto le aspettative dei lavoratori, le donne ancora confidavano in un ravvedimento da parte dell’esecutivo e in un ritorno ai requisiti iniziali di opzione donna, invece i paletti sono rimasti tutti, rendendo la misura pressoché inacessibile; la Quota 103 é oggi fruibile solo più accettando l’assegno contributivo, per la Quota 41, promessa entro fine legislatura, ancora nulla si vede all’orizzonte e difficilmente si realizzerà con le richieste dei precoci, ossia senza limiti anagrafici. Ecco che a fronte di una situazione di questo tipo, e a fronte dell’attesa di vita che post Covid é tornata a salire e rischia nel tempo di portare sempre più in avanti l’età di uscita dal mondo del lavoro ci si continua a interrogare su quale potrebbe essere la soluzione più idonea a livello previdenziale. Una proposta vi sarebbe, da alcuni é stata definita utopistica, da altri coraggiosa, da altri ancora assolutamente interessante e da approfondire, stiamo parlando della Riforma pensioni Perfetto-Armiliato-Gibbin. Vi riportiamo la sintesi e quali benefici potrebbe avere per far crescere il PIL, combattere l’invecchiamento della popolazione e la disoccupazione giovanile. Le parole del Dott. Claudio Maria Perfetto
Riforma pensioni, una soluzione c’é, pronta, basterebbe leggerla ed attuarla
Così Perfetto ringraziando la redazione per aver diffuso la proposta per intero, ha specificato, facendo nuovamente il punto a cui si é giunti col lavoro svolto dai tre firmatari, Perfetto-Armiliato-Gibbin: “Inizialmente si era pensato di indirizzare la Proposta solo ai Sindacati; successivamente, si è ritenuto opportuno indirizzarla anche al Governo, ai Parlamentari, a Confindustria, alle Istituzioni (Corte dei Conti, Ragioneria Generale dello Stato, Ufficio Parlamentare di Bilancio, CNEL, Agenzia delle Entrate, INPS).
Tutto finisce qui? Niente affatto! Tutto può cominciare da qui!
MISURE RELATIVE AL LAVORO.
Nell’Audizione del 7 novembre 2024 alle Commissioni riunite di Bilancio di Camera e Senato, il Ministro Giorgetti dà priorità in manovra ai lavoratori dipendenti per il rilancio di crescita e dei consumi: “Abbiamo messo le risorse sui lavoratori dipendenti con lo scopo di rilanciare la crescita e i consumi. Il problema è che persistendo un quadro di incertezza complessiva, non solo in Italia ma anche in Europa, è aumentata la propensione al risparmio e non quella al consumo. Noi abbiamo dato stabilità alle misure e ora ci auguriamo che situazioni che affliggono le famiglie tutti i giorni vadano verso soluzioni”.
In altre parole, si è dato sollievo alle famiglie per affrontare i consumi necessari. Questo è certamente necessario, ma non è sufficiente a stimolare la domanda di consumi tale da indurre le imprese a produrre, investire e quindi a far crescere l’economia nel 2025 almeno dell’1%.
La Proposta Perfetto-Armiliato-Gibbin spinge anch’essa sul lavoro, in particolare nel creare le condizioni per dar modo di trovare lavoro ai giovani disoccupati (coloro che cercano lavoro ma che non lo trovano), ed ai giovani scoraggiati (coloro che dichiarano di non cercare lavoro perché convinti di non trovarlo). La creazione di condizioni per trovare lavoro consiste nel lasciare andare in pensione i lavoratori e le lavoratrici anziani.
MISURE RELATIVE ALLE PENSIONI.
Sempre nell’Audizione del 7 novembre 2024 alle Commissioni riunite di Bilancio di Camera e Senato, per quanto riguarda le pensioni il Ministro Giorgetti afferma: “Il problema è che per certe qualifiche sul mercato non si trova assolutamente più nulla, nel pubblico e nel privato, e l’unico modo è cercare di convincere chi arriva all’età del pensionamento di valutare volontariamente di rimanere sul posto di lavoro a dare il proprio servizio. Mi sembra una gestione del personale quantomeno intelligente”.
Nessuno, io credo, potrebbe mettere in dubbio che valga la pena convincere (mediante un sistema premiante basato su incentivi fiscali) chi arriva all’età di pensionamento di valutare “volontariamente” se rimanere sul posto di lavoro a dare il proprio servizio perché certe qualifiche professionali scarseggiano sul mercato. Ma sarebbero in molti, io credo, a pensare che, il convincere “a forza” (mediante un sistema penalizzante basato sulla decurtazione dell’importo pensionistico) chi arriva all’età di pensionamento a restare sul posto di lavoro, ostacoli l’ingresso nel mondo del lavoro di giovani privi di esperienza i quali, proprio perché privi di esperienza, sono più disponibili al cambiamento e ad adattarsi rapidamente a nuove strategie di mercato adottate dall’azienda.
La Proposta Perfetto-Armiliato-Gibbin in ambito pensionistico non ricorre né ad un sistema premiante né ad un sistema penalizzante per “convincere” i lavoratori e le lavoratrici a restare al lavoro. Viene data ampia libertà ai lavoratori e alle lavoratrici di decidere se e quando andare in pensione, avendo maturato i requisiti minimi in termini di età anagrafica (62 anni) e di anni di contribuzione (35 anni), oppure 41 anni di contribuzione indipendentemente dall’età anagrafica, e qualora l’importo pensionistico risultasse di propria soddisfazione. Mandare in pensione i lavoratori e le lavoratrici anziani è la condizione necessaria (ma non sufficiente) per avviare la crescita economica indotta da giovani che erano prima disoccupati o scoraggiati. La condizione sufficiente (che rende possibile l’attuazione della condizione necessaria) è finanziare le pensioni con i contribuiti previdenziali versati anche da Robot e AI.
MISURE RELATIVE ALLA FISCALITÀ GENERALE (WEB TAX).
Ancora nell’Audizione del 7 novembre 2024 alle Commissioni riunite di Bilancio di Camera e Senato, il Ministro Giorgetti si è espresso in merito alla Web Tax, indicando l’intenzione di estendere la Digital Service Tax dalle grandi imprese alle piccole e medie imprese. Il Ministro Giorgetti ha detto che “il Parlamento ovviamente è sovrano”, ma ha invitato a riflettere sulla modifica di queste norme delle quali ha difeso la ratio e lo spirito.
La Proposta Perfetto-Armiliato-Gibbin è in linea con le intenzioni del Governo di applicare un’imposta sui Servizi Digitali non solo alle grandi imprese ma anche alle piccole e medie imprese, soprattutto per quanto riguarda il versamento di contributi previdenziali da parte di Robot e AI. E la motivazione è piuttosto semplice: se il lavoratore robotico esegue le stesse funzioni del lavoratore umano, allora anche al lavoratore robotico deve potersi applicare l’imposta (IRAUT) che viene applicata al lavoratore umano (IRPEF).
CONCLUSIONI.
Come si evince dall’Audizione del 7 novembre 2024 alle Commissioni riunite di Bilancio di Camera e Senato la filosofia che il Ministro Giorgetti intende seguire è quella del “più assumi e meno paghi”, che consiste nel concedere la maggiorazione del 20% della deduzione relativa al costo del lavoro derivante da nuove assunzioni di dipendenti a tempo indeterminato effettuate da imprese e professionisti.
Ma le imprese sembrano, invece, più propense a seguire una filosofia diversa da quella del Ministro Giorgetti, e cioè, sostituendo i dipendenti con Robot e AI, e impiegando nei servizi digitali fai-da-te i clienti al posto dei dipendenti, la filosofia delle imprese consiste nel motto: “meno assumo e più guadagno”.
La Proposta Perfetto-Armiliato-Gibbin mira ad equilibrare i profitti realizzati dalle società (in virtù della riduzione del personale) con le minori entrate erariali (minori entrate contributive). Nella suddetta Proposta l’equilibrio viene raggiunto attraverso l’applicazione dell’imposta sull’automazione (IRAUT), la quale convergerebbe verso l’IRES, l’imposta applicata ai profitti delle società (ma l’IRES, a differenza dell’IRAUT, non contempla i contributi previdenziali). In altre parole, l’IRAUT equivarrebbe (per usare un termine improprio ma noto a tutti) alla “tassa sugli extraprofitti” (dovuti all’impiego dell’automazione) che il Governo aveva in mente (ma non l’ha fatto) di applicare alle banche e alle criptovalute (come bitcoin).
Per concludere, cosa dovremmo aspettarci in futuro?
Il futuro è il presente che già conosciamo. La Legge di Bilancio 2025 appena entrata in vigore apporta poco o nulla di innovativo, attua misure già collaudate in passato: taglio del cuneo fiscale a favore dei lavoratori, bonus bebè, proroga delle misure pensionistiche già in vigore. Poiché tali misure hanno esercitato in passato per anni scarso effetto sulla crescita economica, c’è da attendersi che anche nel 2025 ci sarà scarsa crescita del PIL (ancora intorno allo zero virgola per cento).
Avendo diffuso ad ampio raggio la Proposta Perfetto-Armiliato-Gibbin, c’è da augurarsi che, a fronte del perdurare della scarsa crescita economica e dell’aumento del debito pubblico anche nel 2025, le Istituzioni prendano coscienza nel 2025 che detta Proposta è la sola efficace che potrà portare ai risultati desiderati“.
Concordate con i punti di forza fatti mergere dal Dott. Perfetto, fatecelo sapere nell’apposita sezione ‘commenti’ del portale.
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Per ben tre volte il Governo Meloni ha provato a reperire risorse finanziarie attraverso:
1) la tassazione sugli extra profitti delle banche;
2) l’estensione della web tax dalle grandi imprese alle piccole e medie imprese (PMI);
3) l’aumento della tassazione sulle criptovalute (bitcoin e dintorni).
Per ben tre volte il Governo Meloni ha dovuto desistere dai suoi propositi.
Cominciamo col dire che vale la pena puntare di più sulla Cassa Depositi e Prestiti, che è una banca governativa in quanto posseduta all’87% dal Ministero dell’Economia e delle Finanze.
Aggiungiamo che l’estensione della web tax dalle grandi imprese alle piccole e medie imprese andrebbe valutata diversamente, non già come una “tassa” (che lo Stato giustifica non perché eroga un servizio, ma perché considera che i dati dei clienti/utenti raccolti per fare pubblicità mirate siano un valore da compensare), quanto invece una “imposta” (che lo Stato potrebbe motiovare in quanto l’operato di un robot o di un assistente digitale è equiparabile a quello di un umano sul quale vengono applicate le imposte).
Aggiungiamo ancora che il voler tassare le criptovalute sembra un atto disperato, dettato dalla disperata ricerca di trovare fondi per fare ciò che si vorrebbe fare e che si riesce a fare solo in parte e non del tutto. Disperazione, smarrimento, incertezza… Non si addicono di certo al “buon governo”.
Cosa potrebbe esserci nella Proposta Perfetto-Armiliato-Gibbin che non va?
La Proposta si rifà a raccomandazioni messe in luce già nel 2016-2017 da parlamentari europei e parlamentari italiani riguardo all’impatto che l’automazione potrà avere sull’occupazione e sulla Previdenza sociale.
La Proposta si rifà a ben 4 Proposte di Legge presentate alla Camera dei Deputati nell’arco temporale dal 2013 al 2022 da PD, FDI, Lega.
La Proposta si rifà a concetti già espressi da due Direttori di Stabilimento Bosch che nel 2017 suggerivano di utilizzare i robot per riempire la fascia di mezzo della piramide demografica lasciata in parte vuota a causa di mancanza di lavoratori dovuta alla denatalità, e che le pensioni potrebbero quindi essere pagate anche dai robot e non solo dai lavoratori umani.
La Proposta si rifà a possibilità di considerare i robot come soggetti passivi di imposta, una possibilità confermata da esperti di diritto tributario internazionale e che per essere attuata basterebbe (secondo tali esperti) che il Governo attribuisse una “personalità” (es., “personalità elettronica”) ai robot, così come ha attribuito la “personalità fisica” ai lavoratori e la “personalità giuridica” alle aziende.
Mi piacerebbe che gli esperti di Previdenza e di Economia analizzassero la Proposta Perfetto-Armiliato-Gibbin attualizzando i concetti del 2017 in essa contenuti al 2025, e dicessero cos’è che nella Proposta Perfetto-Armiliato-Gibbin non va.
Il futuro non può che passare da proposte come questa ottima e completa in tutti i suoi aspetti.
Non vedo nulla di positivo se non la proposta dei nostri 3 esperti Perfetto-Armiliato-Gibbin nell’attesa che politici/sindacati si rendano conto che al momenmto è l’unica proposta fattibile dobbiamo almeno lottare perchè non venga inalzata l’eta’ pensionabile (sia di vecchia che anticipata) dall’aspettativa di vita. Siamo il paese Europeo che al momento ha l’età più alta per poter andare in pensione. Tutte le belle parole a riguardo “Siamo in Europa” forse riguarda solo i doveri (vedi case green, auo elettriche, al bando i motori a scoppio, ecc.) ma se siamo in Europa dovrebbe valere anche per i diritti non penalizzarci sull’età pensionabile.
Posso solo dire che non ci vorrebbe tanto per capirlo; molto probabilmente i parlamentari sono concentrati su altre questioni per loro più urgenti; poveri noi, in che mani siamo; saluti ai gestori del sito
La riforma è una scelta politica. Ma qui giochiamo ancora a Orazi e Curiazi, Guelfi e Ghibellini. Evviva il ponte sullo stretto, mentre la Sicilia affonda nei suoi mille problemi. Si salvi chi può.
Condivido la Proposta Perfetto-Armiliato-Gibbin. Ma l’affermazione del Ministro Giorgetti che: “Il problema è che per certe qualifiche sul mercato non si trova assolutamente più nulla, nel pubblico e nel privato, e l’unico modo è cercare di convincere chi arriva all’età del pensionamento di valutare volontariamente di rimanere sul posto di lavoro a dare il proprio servizio”. Oltre ad ostacolare l’ingresso alle nuove generazioni, cosa intende fare il Governo per addestrare i ragazzi ad essere competenti “per certe qualifiche sul mercato”? Perchè se non si fa nulla resteranno sempre incompetenti. Ho il sentore che il Ministro cerca di far passare il tempo per non risolvere la questione, così la patata bollente la prenderà qualcun altro.
Non vedo nulla di positivo se non la proposta dei nostri 3 esperti Perfetto-Armiliato-Gibbin nell’attesa che politici/sindacati si rendano conto che al momenmto è l’unica proposta fattibile dobbiamo almeno liottare perchè non venga inalzata l’eta’ pensionabile (sia di vecchia che anticipata) dall’aspettatiova di vita. Siamo il paese Europeo che al momento ha l’età maggiore per poter andare in pensione. Tutte le belle parole a riguardo “Siamo in Europa” forse riguarda solo i doveri (vedi case green, auo elettriche, al bando i motori a scoppio, ecc.) ma se siamo in Europa dovrebbe valere nche per i diritti non penalizzarci sull’età pensionabile.