In questi giorni si sono defintiti e sono stati resi pubblici i programmi relativamente al capitolo pensioni delle varie coalizioni, le proposte dei principali partiti che si presenteranno alle elezioni politiche 2022 sono state ben sintetizzate con un’infografica messa a punto di PensioniOggi.it che di seguito vi ripresenteremo. A partire da questa in cui si elencano le proposte di Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia, Calenda, Partito Democratico, Movimento 5 Stelle, Alleanza Verdi-Sinistra, si evindenziano alcuni intenti in comune, molti pensano alla quota 41, altri alla flessibilità in uscita dai 62-63 anni ed alla resa strutturale di opzione donna ed ape sociale.
Sulla questione, a seguito dell’immagine che fa un buon sunto, é intervenuta sulla pagina ufficiale Facebook l’amministratrice del Comitato Opzione donna social, che ha però voluto fare emergere delle mancanze e dei limiti nelle proposte. Due su tutti: Il paletto dei 62//63 anni rischia di danneggiare i tanti disoccupati over 55 che non riescono a reinserirsi nel mondo del lavoro, che resterebbero dunque fuori da ogni forma di pensionamento e poi altra grossa mancanza la possibilità di cumulare i contributi versati in più casse, molte donne rischiano di non poter accedere alla quiescenza pur avendo raggiunto complessivamente i requisiti per accedere all’opzione donna. Inoltre in un post successivo l’Armiliato specifica alle sue iscritte che i punti programmatici non equivalgono ad una riforma pensioni immediata, ma semplicemente sono punti da raggiungere nel corso della prossima legislatura, 5 anni, qualora trovassero accoglimento. L’hashtag finale ‘per amore di chiarezza’ é centrale in entrambi i post. Riportiamo le sue parole:
Pensioni anticipate, Armiliato: Il paletto 62/63 anni esclude i disoccupati over 55, sommare i contributi in più casse
“Leggiamo e prendiamo atto di quanto stanno sottoscrivendo le diverse coalizioni tramite i loro programmi elettorali, in materia di riforme/flessibilità previdenziale ma, non possiamo non rilevare che il paletto dei 62/63 anni, presente in praticamente tutte le proposte che sono a nostra conoscenza, escluderebbe aprioristicamente una consistente fascia di lavoratori over 55 anni oggi disoccupati, per i quali è preclusa ogni possibilità di reimpiego e di possibile pensionamento.
Penso, per esempio, alle tante Donne 58enni che, a causa di carriere discontinue, oggi non possono accedere alla misura dell’Opzione Donna pur avendo versato 35 anni di contributi, poiché hanno dovuto sottoscrivere durante la propria vita lavorativa contratti di collaborazione continuativa o a progetto (i famosi Co.co.co e/o co.co.pro) e, dunque, hanno versato contributi nella gestione separata e che, a causa di interpretazioni restrittive, non possono essere sommati al fine di raggiungere il requisito di accesso richiesto dalla legge.
Questi contratti che sono stati per lungo tempo sponsorizzati proprio dalla politica al fine di creare flessibilità lavorativa, non possono oggi “ritorcersi” contro chi li ha a suo tempo sottoscritti per potersi garantire un reddito.
Poterli sommare, garantirebbe non solo un principio di equità previdenziale ma, consentirebbe a molte di poter risolvere la propria situazione economica che, fra l’altro, nel medio-lungo periodo, garantisce un significativo risparmio per le casse dello Stato.
Per questi motivi, non di poco conto che definirei equi e di buon senso, siamo convinte che questa soluzione debba e possa essere attuata considerato che non ci sarebbe la necessità di stanziare ingenti fondi a copertura che potrebbero compromettere la sostenibilità dell’impianto pensionistico in essere. #sommiamoicontributidipiúcasse#peramorediequitá.
Pensioni anticipate, Armiliato: proposte coalizioni realizzabili in 5 anni non immediate, per amore di chiarezza
Poi ci tiene a specificate Armiliato: “Pare sia necessario ribadire che le proposte pensionistiche inserite nella lista pubblicata ieri, sono quelle inserite nei programmi elettorali stilati dalle maggiori forze politiche e/o di coalizione.
Qui riportiamo l’immagine tratta da PensioniOggi.it

Sono proposte generiche alle quali seguiranno ovviamente i dettagli ma, ricordo a tutti, che sono misure eventualmente realizzabili durante l’arco temporale della durata della prossima Legislatura ovvero, nei 5 anni a venire, a seguito dell’insediamento del Governo e del Parlamento post elezioni.
Tali misure sono, in ogni caso, quelle che dovranno essere proposte al parlamento dove, lo stesso, anteporrà la propria opposizione e/o sostegno, emenderà, voterà e una volta adempiuti tutti i passaggi parlamentari, diventeranno leggi”.
Cosa ne pensate delle considerazioni di Orietta Armiliato relativamente al paletto anagrafico 62/63 anni necessario o danneggia effettivamente i dosoccupati over 55? E relativamente alla proposta di sommare i contributi in più casse potrebbe essere una soluzione per molti che non riescono, pur avendo lavorato, a raggiungere la quiescenza? Fatecelo sapere nell’apposita sezione commenti del sito.
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Un’altra stortura attuale che si dovrebbe correggere riguarda la possibilità di godere di opzione donna anche per le donne che compiuti i 58 abbiano GIÀ goduto del riscatto agevolato. Parlo per esperienza diretta: nel concederlo INPS non ha fatto alcuna menzione al fatto che optando per il sistema contributivo prima della domanda di pensione si perdesse il diritto ad usufruire di opzione donna… se avessi chiesto riscatto agevolato CONTEMPORANEAMENTE a pensione invece nessun problema …e’ veramente iniquo!
Mi rivolgo a lei Sig. Orietta, io sono un precoce con 40 anni di contributi e 56 anni e mezzo di età.
Sono pronto per l ‘ennesima volta a mandar giù l ‘ennesimo rospo che la finta politica che abbiamo ormai da oltre un decennio ci sta preparando a noi precoci
Quello che non manderò giù e che mia moglie oggi ha 34 anni e mezzo di contributi e 55 anni di età.
Voglio che lei si batta per far si che opzione donna diventi strutturale perchè siete il mantra del nostro paese.Combatta per dare una giusta serenità a tutte le donne che anno un bagaglio lavorativo di 35 anni e più.Lasci stare tutte le altre proposte generiche ( eta casse previdenze e altro sopra indicate) .Per essere ricordata nel bene o nel male ( veda la Elsa Fornero)porti a casa OPZIONE DONNA strutturale
Grazie
Perché non si parla mai di pensione di vecchiaia? Non sarebbe stato possibile abbassare l’età a 65 anni? Davvero sarebbe stato impossibile sostenere tale spesa?
In molti parlano di 41 anni di contributi ma non specificano se con sistema misto o contributivo, se deve essere con sistema contributivo sarà un’altra fregatura per i lavoratori precoci, meglio allora che rimanga la legge Fornero o per lo meno che ci sia la scelta fra le due.
Cosa ne pensiamo?
Mi sa che ci stanno prendendo in giro nuovamente.
Non capisco perchè fino ad un mese fa’ non si poteva fare quota 41 per mancanza di fondi, ora gli stessi partiti inseriscono quota 41 nel loro programma elettorale. Ma guarda un po’ come cambiano le visioni……
Finalmente qualcuno che si ricorda degli over55 che hanno vissuto sulla pelle fallimenti fuori dal mercato del lavoro involontariamte,62anni fuori da quota100/102 per 10gg/1 anno
Sono sorpreso, dispiaciuto e rammaricato per la situazione burocratica che l’ente pubblico come l’INPS non può fare il conteggio dei contributi di lavoro dipendente suddivisi in più casse rispettivamente pubbliche (INPDAP/INPS), non private.
Personalmente ho rincontrato questo problema di recente mi sono presentato negli uffici INPS per ottenere il risultato del mio conteggio contributivo ufficiale al fine di avere un riscontro certo di tutti gli anni maturati. Ho ottenuto l’estratto contributivo senza il conteggio. Non sono riuscito a trovare soluzioni semplici e brevi, per la certificazione di conteggio ma, solo soluzioni lunghe e molto drastiche , in quanto ti dicono di andare da un patronato, il quale (patronato camera del lavoro) visionando l’estratto contributivo, ti risponde con parole sommariamente non esaustive e approssimative riguardo a quanto necessario sapere. Premesso che non ho l’età per andare in pensione (avendo iniziato a lavorare ufficialmente nell’anno 1985)
da circa otto anni sto lavorando in Germania. Per tanto sono interessato ad avere una certezza sul mio stato contributivo ufficiale.
Per andare in pensione qualche anno prima ho volontà di riscattare ancuni anni non completi. L’ufficiale dell’INPS dice che non è possibile perché non ci sono disposizioni di legge che lo permettono. Grazie per eventuali chiarimenti.
Il principio di cumulo dei contibuti versati dovrebbe essere a fondamento del calcolo delle pensioni in quanto un lavoratore a parità di anni lavorati non può essere penalizzato dal fatto di aver lavorato e contribuito in diverse gestioni.
Sicuramente opzione donna su questo ha una criticità. Dovrebbero essere applicate le stesse regole della totalizzazione visto che anche per questa è previsto il calcolo contributivo della pensione come accade per opzione donna.
E’ pazzesco, poi, come dallo schema riassuntivo dei propositi dei partiti risulti che quasi tutti comprendano il punto “Quota 41 per tutti i lavoratori” quando sappiamo benissimo che le vere declinazioni emerse dalle dichiarazione degli esponenti dei vari partiti sono tutt’altro che il messaggio contenuto in quella frase.
Al di la di quello che voterò alle prossime elezioni, l’impressione che mi sono fatto e che sulla questione 41 di quelli che la citano nel proprio programma sia in buona fede solo Salvini, da questo a dire che poi gliela facciano fare ce ne passa (vedi 2018).
Apprezzabile analisi ma non del tutto condivisibile. Vorrei far presente che se si affronta il problema del ricongiungimento dei contributi in più Casse è doveroso menzionare anche la possibilità del ricongiungimento gratuito dei contributi versati in Ago. Sono molte le donne che rientrano in questa stortura per quanto abbiano già ampiamente i requisiti per Opzione Donna. Vediamo se si riesce…
Cara Erica le dichiarazioni della signora Orietta sono demagogiche e prive di senso siamo seri almeno ogni tanto quanti 55enni si ricollocherebbero nel mondo del lavoro a prescindere che si acceda alla pensione a 63 o a 67 anni? Diciamocela tutta a chi governa del popolo interessa meno di zero se non per poter avere voti altrimenti dopo dieci anni in cui l’INPS a fatto cassa gli elementi per trovare una via di mezzo tra chi è andato in pensione 20anni fa ed ora si sarebbero potuti trovare ma come diciamo noi “vecchi” non c’è peggior sordo di chi non vuole sentire. Ipocrisia e incompetenza regnano sovrani in Parlamento.