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Sondaggi Politici oggi di La 7: Vola FDI, Lega e M5S perdono consensi

Come ogni martedì eccoci a commentare gli ultimi sondaggi politici elettorali di La 7 andati in onda nel tg di Mentana e redatti dalla SWG. Se si votasse ad ottobre, come finirebbero le elezioni politiche? Vediamo tutti gli ultimi dati, con Fratelli d’Italia che cavalcando l’attuale crisi di Governo è saldamente il primo partito, facendo registrare questa settimana il suo massimo storico nei sondaggi.

Ultimi sondaggi politici elettorali: la situazione dei partiti se si votasse oggi

Non è ancora certo se si andrà alle elezioni anticipate o meno dopo l’estate, ma in caso succedesse secondo i sondaggi politici non vi sono dubbi: Giorgia Meloni con il suo Fratelli d’Italia sarebbero il primo partito in Italia con il 23,8% (+0,3% e massimo storico raggiunto). L’unico partito a reggere la corsa di FDI è il Partito Democratico che questa settimana risale di un ottimo 0,4% e si porta al 22,1%. Gli altri partiti principali fanno invece segnare tutti il segno meno. Si parte della Lega di Salvini che cala ben dello 0,5% e si attesta ora al 14%. .

In calo rispetto alla scorsa rilevazione anche il Movimento 5 stelle all’11,2% (-0,3%) e  Forza Italia al 7,4% (-0,4%): Tra i partiti minori male anche Azione/+Europa che cede rispetto a sette giorni fa uno 0,2% e chiude al 4,9%. La nuova alleanzaVerdi e Sinistra Italiana questa settimana è ancora sopra la soglia di sbarramento, al 3,8% ma in calo di -0,1%. Infine segnaliamo Italia Viva di Renzi al 2,7% (+0,1%) seguita da Italexit di Paragone al 2,5% che fa un balzo di 0,3%. Stabili invece Mdp Articolo 1 al 2,3% e la formazione di Lupi  Noi con l’Italia all’ 1%.

Sondaggi politici elettorali SWG per La7 di oggi: perchè il Movimento 5 stelle (in calo) ha innescato la crisi?

Nel sondaggio di SWG per La 7 Mentana ha mandato anche in onda la domanda: ” A chi appartiene la responsabilità della crisi di Govenro? Per quasi il 60% degli intervistati la colpa è del M5S e di Giuseppe Conte. Ma perchè allora il Movimento sta facendo questa mossa? Ecco la nostra possibile spiegazione. Di fronte del calo costante dei voti nei sondaggi, i grillini hanno ritenuto di individuare uno spazio di elettorato potenziale a sinistra, in un segmento che è stato tralasciato dal Pd. L’area della protesta che è oggi finita in buona misura nell’astensione. Tuttavia, la strategia è destinata a un probabile insuccesso, a causa di una credibilità ormai deteriorata. In buona sintesi, gli elettori non si fidano più del Movimento 5 Stelle.  

Per aggredire questo segmento di elettorato i 5 stelle provano a smarcarsi dalla politica condivisa del Governo e a caratterizzarsi sempre più con parole d’ordine e slogan legati alla politica assistenziale, che rappresenta uno dei loro cavalli di battaglia (dal reddito di cittadinanza in su). una parte della leadership pentastellata ritiene possibile attirare quella larga parte di elettorato che si trova attualmente in una situazione di disagio crescente, sia dal punto di vista sociale, sia, specialmente, dal punto di vista economico.

Tuttavia il posizionamento e la strategia comunicativa dei pentastellati sembrano a molti avere possibilità di successo limitate. Le richieste grilline al Governo vengono percepite da settori consistenti dell’opinione pubblica soprattutto come slogan, petizioni di principio talvolta superficiali, con pochi (o nessun) dettaglio sulla reale fattibilità e possibilità di riuscita delle diverse misure, se non quella dell’ulteriore incremento del debito pubblico che già ci condiziona negativamente agli occhi dei nostri partner europei. Insomma, pur essendo molto diffusa tra i cittadini la preoccupazione per la propria situazione economica personale, gli slogan grillini non sembrano per ora efficaci ad attrarre i voti.

Stefano Rodinò

Classe 1981, ho studiato scienze politiche ad indirizzo Comunicazione Pubblica. Scopri di più

Questo articolo ha un commento

  1. Stefano 1961

    Si fa fatica a commentare perchè si ha la sensazione di parlare a vuoto. Le percentuali del teatrino interessano il giusto. Negli anni abbiamo visto passare da una repubblica all’all’altra, da una sigla all’altra, da una retorica persuasiva all’altra e ci troviamo che in un paese come l’italia non c’è stata capacità di conciliare alto tenore di vita e deficit tanto per fare un esempio. Con la pandemia non avevamo neanche le fabbriche per fare mascherine, per forza che il pensionamento dei vecchi non coincide con maggior lavoro ai giovani. Avevamo medici da esportazione ed abbiamo avviato il numero chiuso senza considerazioni anagrafiche facendo sì che oggi non abbiamo più medici a sufficienza. Avevamo una scuola che si stava evolvendo con interessanti orientamenti sperimentali ma un ministro della pubblica distruzione ha bloccato i fondi per i laboratori e poi è andata in fondo al tunnel del Gran Sasso ad aspettare i neutrini. Troppa gente in politica ossequiata per il ruolo e non per la personale comprovata autorevolezza. Persone che hanno il coraggio di spacciare per studi dei paper e senza comunque considerare che ad esempio, fin dal 1929 si sapeva ad della nocività dell’amianto ma con fior fiore di studi si era dimostrato la sua innoquità. Per riferirsi al Da Vinci, gli studi servono se sono confermati dalla pratica. E i casi ed i numeri con cui potrei accompagnare queste ed altre considerazioni sono tanti, quel che è grave è che sono numeri noti anche agli attori del teatrino che continuano ad ostentare compiacimento per un potere ottenuto con il 20% di quel 50% che va ancora a votare. Il problema del gas e il problema dell’acqua che nello specifico sono oltre 10 anni che è variato il regime pluviometrico, quando lo affronteranno razionalmente? Sono stato in ferie in una zona frequentata prevalentemente da tedeschi, colpisce vedere le coppie sui 45 anni con almeno due figli e quelle sui 30 anni quasi tutte con tre e a volte anche più figli. Sorge il dubbio che da altre parti i problemi non servano solo, come da noi, a favorire qualche migrazione di capitali alla lobby di turno. Per concludere POLITICA e NON CHIACCHERE e campagne elettorali che non sembrino da meno del volantino del supermarket.

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