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Pensioni 2022 e Bonus 200 euro, ultime novità: intervista esclusiva a Barbagallo (UILP)

In questi giorni si sta parlando del Decreto Sostegni varato dal Governo e delle misure in esso introdotte per tutelare il potere di acquisto delle famiglie eroso dagli ultimi aumenti, tra queste misure rientra anche il bonus economico del valore di 200 euro per pensionati, dipendenti ed autonomi con reddito entro i 35.000 euro lordi annui. Questa mattina ci siamo interfacciati con Carmelo Barbagallo, Segretario generale UILP, per sapere le sue considerazioni al riguardo e per comprendere se, a suo avviso, vi sono altre misure urgenti sulle pensioni in essere che il Governo dovrebbe mettere in campo quanto prima al fine di diminuire la pressione fiscale anche sulle pensioni e per dare una boccata di ossigeno a pensionati e pensionate. A voi le sue parole in questa interessante intervista rilasciata in esclusiva al nostro portale.

Pensioni 2022 e bonus 200 euro: ne parliamo con Carmelo Barbagallo (UILP)

Pensionipertutti: Gentile Carmelo Barbagallo, Lunedì 2 maggio il Presidente del Consiglio Draghi nel corso di una conferenza Stampa ha sintetizzato, annunciandoli, una serie di nuovi aiuti per imprese e lavoratori che avranno lo scopo di tutelare il potere di acquisto dall’aumento del costo della vita legato all’inflazione e all’aumento dei prezzi dell’energia elettrica. Tra le misure più tangibili per lavoratori dipendenti, autonomi e pensionati, inserite all’interno del Decreto Sostegni, un bonus del valore di 200 euro per chi ha un reddito fino a 35.000 euro. Siete soddisfatti del risultato fin qui raggiunto o vi aspettavate misure differenti e/o importi più alti?

Carmelo Barbagallo: “Accogliamo come un segnale positivo il fatto che finalmente le pensionate e i pensionati siano stati, insieme ai lavoratori, diretti interessati di un provvedimento volto a contrastare gli effetti dell’inflazione. Crediamo sia un importante segnale politico, considerato che molto spesso questo tipo di misure tendono a escludere i percettori di pensione.

Ovviamente non crediamo che questo bonus una tantum sia una panacea contro tutti i mali. Ci tengo a ricordare, infatti, che nel nostro Paese il potere d’acquisto delle pensioni è stato profondamente eroso da 11 anni di mancata rivalutazione e, più recentemente, dall’incremento smisurato dei prezzi dell’energia, incremento che si ripercuote su costi fondamentali e incomprimibili: quelli dell’abitazione e dell’alimentazione. Più di 5 milioni di pensionate e pensionati, inoltre, hanno pensioni inferiori a 1000 euro al mese lordi. Di certo non saranno questi 200 euro a fare per loro una grande differenza.

Ribadisco, tuttavia, che questo primo intervento, adottato dal Governo anche grazie alle rivendicazioni della Uil e della Uilp, è un segnale importante che va nella direzione giusta“.

Pensionipertutti: Abbiamo letto che tra le categorie che dovrebbero percepire l’aumento vi sono certamente: lavoratori dipendenti, pensionati e lavoratori autonomi, resta il dubbio su alcune altre categorie, sul nostro sito in queste ore ci stanno scrivendo ad esempio disoccupati in Naspi e invalidi civili che temono di essere esclusi dal Bonus, proprio loro, dicono affranti, che sono tra quelle categorie in condizioni di maggiore fragilità in questo delicato periodo. Vi risulta che disoccupati e invalidi siano esclusi? E nel caso farete qualcosa affinché vengano inseriti nel decreto varato dal Governo?

Carmelo Barbagallo: “Ad oggi purtroppo non è possibile saperlo. Al momento non c’è né un testo di Legge né conseguenti manuali operativi. Come Uil e Uilp, naturalmente, vigileremo affinché riceva il bonus chiunque abbia diritto, soprattutto coloro che si trovano in condizioni di maggiore fragilità“.

Pensioni 2022-2023: quali le prossime richieste al Governo?

Pensionipertutti: Quali sono le prossime richieste che la Uil e la Uilp intendono fare al Governo in favore di pensionati e lavoratori affinché si prosegua sulla strada intrapresa a sostegno della crescita economica sostenendo la domanda interna ed i consumi?

Carmelo Barbagallo: “Innanzitutto mi preme ricordare che nel nostro Paese il 70% delle imprese produce per il mercato interno. Tutelare il potere d’acquisto di pensionati e lavoratori, oltre che una questione di giustizia, è dunque anche fondamentale per far crescere l’economia e rilanciare i consumi. Al giorno d’oggi, con l’inflazione galoppante e i costi dell’energia alle stelle, la questione è ancora più dirimente.

Come Uil e come Uilp crediamo che, al fine di tutelare il potere d’acquisto dei pensionati, sia quantomai necessario ridurre la pressione fiscale anche sulle pensioni, escluse in questi ultimi anni da qualsiasi intervento di riduzione delle tasse. Le pensioni italiane sono inoltre tra le più tassate d’Europa e dei Paesi Ocse. L’Italia infatti è al secondo posto tra le nazioni Ocse per tassazione, sopra a Germania, Francia e Spagna.

Sebbene la Legge di Bilancio 2022 abbia alzato la no tax area per i pensionati a 8.500 euro, crediamo che si debba fare di più e equiparare le detrazioni fiscali dei pensionati a quella dei lavoratori dipendenti. Questi interventi devono essere adottati in un più ampio disegno di riforma fiscale strutturale e lungimirante, da costruire con un confronto continuo con le parti sociali, che riduca in misura significativa le tasse a pensionati e lavoratori e riporti equità nel sistema.

Per tutelare il potere d’acquisto di pensionate e pensionati, chiediamo poi che sia ampliata la platea dei beneficiari della quattordicesima almeno fino a chi riceve una pensione pari a 3 volte il minimo (circa 1500 euro) e che contemporaneamente sia incrementato l’importo a chi già la riceve.

Va introdotto poi un sistema di rivalutazione delle pensioni più equo: il meccanismo di rivalutazione, che sostanzialmente non ha mai coperto tutte le pensioni al 100%, è diventato ancora meno efficace a partire dal 2012, prima con la legge Monti Fornero che ha bloccato totalmente per due anni la rivalutazione per le pensioni di importo superiore a 3 volte il minimo  e poi, dal 2014 fino al 2021, con l’introduzione di un meccanismo più penalizzante, per importo complessivo del trattamento e non più per fasce di importo. La Uil ha calcolato che una pensione di 1.900 euro nel 2011, aveva perso nel 2019 circa una mensilità l’anno, oltre 1.750 euro. Un danno permanente. Nel 2022, è tornato il meccanismo più favorevole per il calcolo della perequazione delle pensioni, non più per importi complessivi, ma per fasce di importo. Questa era una richiesta specifica di Uil e Uilp pertanto la accogliamo positivamente. Tuttavia, crediamo si debba fare di più, a partire dall’aggiornamento dei criteri con i quali ad oggi è valutata l’indicizzazione, basati sul paniere FOI (Famiglie di Operai e Impiegati) che non rispecchia a pieno le reali spese sostenute dalla fascia più anziana della popolazione“.

Ringraziamo per la disponibilità al confronto il segretario generale della UILP, Carmelo Barbagallo, e ricordiamo a chiunque volesse riprendere parte dell’intervista che é tenuto, trattandosi di esclusiva, a citare la fonte.

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Erica Venditti

Mi chiamo Erica Venditti, classe 1981. Da aprile 2015 sono giornalista pubblicista Scopri di più

Questo articolo ha 11 commenti

  1. ZACCARIA

    MINISTRO ORLANDO, SINDACATI TUTTI DOVE SIETE????
    Siamo al 9 di maggio, tra un po’ ci saranno le vacanze estive, e non siamo riusciti a calendizzare un incontro tra sindacati e Ministro Orlando.
    E’ proprio una bella presa in giro, che si ripete da qualche anno.
    Poi ci saranno le vacanze estive, infine in autunno non ci sarà più tempo per la riforma e via altro anno passato in sordina, mungendo i soliti lavoratori.
    SOLITO TEATRINO CON RELATIVA PRESA PER I FONDELLI.

  2. Paolo

    Ma mi chiedo perché non portano le pensioni in una soglia che ti permette di vivere dignitosamente almeno1200 EUR al mese come in Francia che la gente si lamenta x le pensioni minime che equivalgono a 1000 euri al mese contro le misere 538 in Italia sveglia politici incominciate a bassare i vostri stipendi poi vedremo che i conti tornano x tutti

  3. Pasquale

    Scusate sindacati ma è Draghi ,non votato da nessuno, che decide quando incontrarvi e di cosa parlare?
    non riuscite ad imporre un calendario di incontri per discutere seriamente sulle pensioni.
    Lui ha già deciso si è tornati alla Fornero.

  4. SILVESTRO

    IL GOVERNO CI A ROTTO PROPRIO LE SCATOLE !!!!!! NESSUNO DICE CHE IL CORONA VIRUS A FATTO ‘ LA RIFORMA DELLE PENSIONI PER SEMPRE CON PIU DI 136MILA MORTI IN ITALIA!!!!!!! E CHE L’INPS INCASSA 1 MILIARDO E MEZZO DI EURO AL MESE PER PENSIONI CHE NON EROGA PIU!!!!!!!!!!!!!!! Ma TUTTI TACCIONO CONTINUONO A MENTIRE AL POPOLO SOPRATTUTTO IL PD !!!!!!! SPERO CHE VENGANO TUTTI CACCIATI DAL PARLAMENTO!!!!!

  5. Rodosindo

    Si deve andare in pensione dai 62 anni in poi con riduzione del 1 per cento e andare in pensione regolare a 63 ann,i e togliere la legge Fornero ,grazie mille…

  6. Stefania Puglisi Allegra

    Buongiorno,
    quello che non si comprende è perché le pensioni sociali siano escluse

  7. alberto

    ma secondo voi e’na soluzione darli na volta sola?ci vorrebbero per tutti i mesi.la solita presa per i fondelli

  8. Rocco

    Grazie si non sono un mantenuto ma vivo a casa con i miei genitori e i miei familiari fratelli e sorelle rimasti.Con i miei €1186,06 di pensione di invalidità civile inabilità lavorativa non idoneità lavorativa con 13 mensilità di stipendio pensione devo far fronte a tutte, ripeto “tutte le mie spese di mantenimento per me più partecipazione di spese per vivere in famiglia:-esempio riscaldamento invernale e luce e gas.È giusto così poiché ho familiari per socializzare e un tetto su cui dormire.E poiché il mio papà Topa Gregorio si occupa di spese di prima necessità:-Carne vaccina pasta sale cipolle.pane,sugo bollette energia spese condominiali spese extra improvvise quando costretto e qualcosa mi sfugge esempio assicurazione auto e bollo auto e non ostante io partecipo alle spese globali di famiglia mio papà Topa Gregorio non prende un gran che di stipendio di pensione sociale lavorativa in base al costo di prima e attuale della vita.E io non riesco ad avanzare nemmeno un€1 da mettere da parte per un mio futuro perché noi dobbiamo insieme a mio fratello che vive in casa con noi che anche lui a modo suo e buono e partecipante elle spese globali di famiglia e casa anche se lavora molto e prende una miseria di stipendio.io Come molti altri dovrei per non poi piangere percepire almeno minimo €1500,00 di stipendio pensione.E credetemi per eseguire le varie spese mie personali e globali di famiglia noi tutti che ci ammazziamo per tirare avanti la baracca posso dire che neanche bastano se pensiamo che persone come me devono pensare anche a farsi un futuro come vuole il destino:-I dipendente dagli altri vedendola da questo punto di vista dovrei o dovremmo anche gli altri come me nella mia situazione vedersi erogati almeno €1600,00/€1800,00 sembrerò un pazzo ma è così.Prendete in considerazione gli enormi aumenti del costo della vita sia prima e ancor più adesso.Egregi saluti Topa Rocco pensionato Inps

  9. Stefano

    Una domanda sulla riforma delle pensioni di cui non si parla neanche più gliela potevate pure fare…

  10. Max

    200 euro tutti i mesi, forse servirebbe a qualcosa…

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