La crisi dovuta dal Covid-19 rischia di far saltare tutte le riforme pensionistiche, sia in Italia che negli altri paesi europei. Proprio a questo proposito Macron ha detto nei giorni scorsi che non potrà fare la riforma delle pensioni come era stata prevista prima della crisi. Da questo punto nasce un interessante post di Orietta Armiliato, amministratrice del Gruppo Opzione Donna Social, che va a toccare i temi di Opzione donna e di quota 100 rosa. Vediamo le sue parole, e nella seconda parte dell’articolo l’intervento di Renato Brunetta proprio sulle riforme mancate negli ultimi anni.
Pensioni ultime novità oggi 16 luglio 2020: proroga di Opzione donna e quota 100 rosa restano proposte
Armiliato inizia il post citando la notizia Ansa: ‘La riforma delle pensioni non può essere fatta come era stato previsto prima delle crisi’: lo ha detto il presidente francese, Emmanuel Macron, nell’intervista in diretta tv dall’Eliseo per il 14 luglio. Il provvedimento più importante del suo mandato, alla luce delle condizioni del paese dopo la crisi del Coronavirus, ‘dovrà essere rimesso in discussione e rinegoziato’. Armiliato poi commenta e inizia la sua riflessione: “Con chiarezza Macron ha informato il popolo francese di questa risoluzione post Covid-19 mentre, in Italia, nessuno ha espresso questo concetto in maniera così esplicita anche se, ne sono certa, i più hanno compreso che così sarà anche per noi. Non ci aspettiamo quindi per il 2020 una riforma del sistema pensionistico italiano, anche se ne avremmo una grande necessità, ma allo stesso modo non possiamo nascondere di nutrire aspettative che ci auguriamo non siano disattese, circa possibili “aggiustamenti” di quanto già in vigenza oltre, auspicabilmente, all’aggiunta di un qualche “ingrediente” che rilevi il segnale della volontà di voler operare in ottica di futuri sostanziali cambiamenti, rimodulando ciò che è già disponile.
Mi riferisco specificatamente alla possibilità di prorogare a tutto il 2023 l’istituto dell’Opzione Donna, così come ci si aspetta un riconoscimento tangibile per le donne del lavoro di cura domestico ordinario, tramite la valorizzazione di anni di contribuzione e/o all’abbassamento dell’età anagrafica per poter raggiungere la quiescenza che non sia però esclusivamente legato alla maternitá, oltre al provvedimento che chiuda una volta per tutte la drammatica storia della salvaguardia degli ultimi 6000 lavoratori esodati, ancora in attesa di vedere sanata la propria posizione”.
Armiliato poi conclude: “La tanto discussa e spesso contestata misura Quota 100, per esempio, che ha all’attivo un mancato utilizzo delle risorse economiche allocate per la sua copertura potrebbe, con un semplice decreto, potrebbe diventare accessibile anche alla platea femminile semplicemente scontando un paio di anni di contribuzione così come proposto da noi del CODS, con il provvedimento che battezzammo #QuotaCentoRosa, proprio in virtù di quello che potrebbe essere un compenso alla carenza di welfare al quale le donne da sempre sopperiscono”.
Riforma Pensioni oggi ultimissime: Brunetta alla camera: ‘Abbiamo sprecato 20 anni senza riforme’
Renato Brunetta, responsabile economico di Forza Italia, è intervenendo alla Camera nella giornata di ieri, dopo il discorso del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte in vista del Consiglio Europeo di domani: “Abbiamo sprecato gli ultimi 20 anni. 20 anni persi, senza riforme, hanno prodotto l’Italia della cattiva rendita, contro i buoni profitti, le piccole imprese, contro il merito, la crescita, la produttività, gli ascensori sociali, che vogliono dire democrazia. Cattiva rendita – ha spiegato il parlamentare – che produce cattiva distribuzione del reddito, iniquità e ingiustizia.”
Brunetta cita anche le pensioni: “Cattivo welfare, cattive pensioni, con un numero di non attivi superiori agli attivi. Altissimo debito, altissimo deficit. Una parola: stagnazione. Un’Italia ferma da 20 anni, che ha sprecato il dividendo dell’euro e l’ha distribuito male, collocandolo nella cattiva rendita e non negli investimenti necessari per modernizzare il Paese. Ecco, presidente Conte, l’Italia ora ha una grande occasione, di fare queste riforme, di rimediare a 20 anni di sprechi e ingiustizie. Vede, signor presidente – ha concluso il parlamentare rivolgendosi a Conte -, la semplificazione doveva essere il primo dei suoi decreti, non l’ultimo. Insomma, la vera modernizzazione del nostro Paese. Spero ne sia consapevole, che Lei ha in mano, in questo momento, il recupero di 20 anni di cattiva politica economica”. Voi cosa ne pensate di questa situazione? Come di consueto fatecelo sapere nei commenti qui di seguito!
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come al solito solo tanta confusione e poco cervello
A mio avviso anche quota 100 rosa non avrebbe un ulteriore costo , si esce prima (36 anni con 63 di età e non sono pochi per una donna) dando la possibilità ai tanti giovani di entrare nel mondo del lavoro.
A mio avviso opzione donna non ha alcun costo in più per lo stato,perché chi ne usufruisce ha un assegno interamente calcolato con il contributivo e quindi non trae alcun vantaggio economico dall’andare prima in pensione.Inoltre quota cento è ormai prossima a diventare una sorta di opzione donna in quanto la quota retributiva è diventata quasi residuale e ancora lo sarà di più nei prossimi anni, non capisco pertanto tutto questo accanimento contro questa modalità di anticipo pensionistico.
Vede, sig. Valentino, la nostra pensione ci viene pagata da chi lavora, attraverso i versamenti dei contributi da parte di quest’ultimo (ci sono anche altre forme di pagamento, ma quella più importante è questa).
Per rendere le cose semplici, diciamo che ci sono 2 pensionati e 2 lavoratori. In altre parole, un lavoratore paga la pensione ad un pensionato.
Se un lavoratore va in pensione e la popolazione rimane la stessa, si avranno 3 pensionati e 1 lavoratore. Non ci sarebbe quindi la possibilità di pagare le pensioni ai 3 pensionati con il cosiddetto sistema a ripartizione (cioè i contributi di chi è attivo al lavoro diventano pensione di chi non è più attivo al lavoro).
La pensione diventa quindi a carico non solo del lavoratore che versa i contributi ma anche dello Stato, cioè della collettività, e per coprire i maggiori costi lo Stato dovrà aumentare le tasse. Se la popolazione rimane la stessa, il lavoratore pagherà la pensione degli altri non solo con i contributi che versa ma anche con le tasse maggiorate. In altre parole, è sempre il lavoratore a pagare.
Soluzione 1: fare più bambini. In questo modo, quando una persona andrà in pensione e ci sarà un lavoratore in meno, ci sarebbe subito pronta la “sostituzione” del lavoratore (brutto termine ma rende il concetto).
Soluzione 2: impiegare i robot. In questo modo si sostituirebbe il lavoratore con il robot, a condizione che il robot versi i contributi che versa il lavoratore umano e paghi le tasse che paga il lavoratore umano.
Penso che opzione donna vadi bene 36 anni di lavoro e poi anche un mucchio di lavoro come casalinga
certamente la proroga al 2023 darebbe una tranquillità a molte donne che noi in questo momento non abbiamo. Anche un articolo come questo da un poco di sollievo a molte di noi. Grazie.
Con dispiacere mi accorgo che non ci sono agevolazioni per le donne con malattie oncologiche
Capisco che la chiusura per il virus abbia causato problemi economici. Però prorogare opzione donna è un risparmio nel tempo per lo Stato. Perciò va prorogata.
Noto sempre con dispiacere che le vedove/vi, non sono mai valutati. Il fatto che abbiano lavorato senza supporti , con figli a carico , tenendo conto le difficoltà di : lavoro, casa, scuola , colloqui con professori, sport dei figli ecc. siamo sfiniti, quando avremo la possibilità di goderci un po’ il nostro tempo in tutta tranquillità ? Grazie buona giornata